Un’altra vittoria per il clima arriva da uno dei maggiori produttori di petrolio dell’Unione europea.
La Danimarca pone fine nuovi permessi di esplorazione e produzione di petrolio e gas.
Ai sensi della legge europea sul clima dal nord Europa è stato lanciato un segnale chiaro che risuonerà in tutto il mondo: la Danimarca eliminerà gradualmente i combustibili fossili entro il 2050.
L’UE combatte i cambiamenti climatici attuando politiche ambiziose e ha pianificato di raggiungere il suo obiettivo, elaborando un piano per ridurre ulteriormente le emissioni almeno del 55% entro il 2030 ed, entro il 2050, diventare il primo continente a impatto zero.
L’incoraggiante notizia arriva dalla Scandinavia meridionale, e in particolare dalla terra di Niccolò Stenone (uno dei padri della moderna geologia), in cui un ampio gruppo di partiti danesi vuole porre fine allo sfruttamento delle numerose risorse di combustibili fossili presenti nel Mare del Nord.
«Questo è un momento di svolta. La Danimarca fisserà ora una data di scadenza per la produzione di petrolio e gas e si afferma come un pioniere verde per ispirare altri Paesi a porre fine alla nostra dipendenza dai combustibili fossili che distruggono il clima», commenta Helene Hagel, responsabile della politica climatica e ambientale di Greenpeace Danimarca.
Greenpeace e altri volontari hanno messo pressione al governo con manifestazioni e raccolte di firme davanti al Folketing (il Parlamento Danese) e al Ministero del Clima.
“Non si può sottovalutare il potenziale che la Danimarca può ora diventare un paese pioniere per lo smaltimento dei combustibili fossili. Finora, non siamo stati in grado di chiedere all’Arabia Saudita, agli Stati Uniti, alla Russia e ad altri importanti paesi petroliferi di limitare la loro produzione” afferma Helen Hagel.
Ci darà una credibilità completamente diversa sulla scena internazionale il fatto che noi, ora come paese produttore di petrolio relativamente grande, stiamo per la prima volta effettivamente facendo qualcosa per limitare la produzione di fossili “– continua Hagel.
Nel territorio europeo paesi come Norvegia e Regno Unito, che producono quantità maggiori di petrolio, saranno ora sottoposti a forti pressioni per diminuire la produzione e mantenere gli impegni internazionali.
Tuttavia, rimane un pò di insoddisfazione per gli accordi presi e per come stanno procedendo le altre nazioni nel mondo.
Una rapida eliminazione del consumo dei combustibili fossili può, oltre all’effetto positivo sul clima, contribuire a spostare la manodopera verso l’espansione delle energie rinnovabili.
Se il mondo vuole limitare il riscaldamento globale a 1,5 gradi e guardare a un futuro meno catastrofico deve agire subito e prendere esempio da questi paesi.