Dal disastro del Vajont al ponte sullo stretto, la nostra intervista al presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi, Dr. Violo

Dal disastro del Vajont al ponte sullo stretto di Messina, la nostra intervista al presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi, Dr. Arcangelo Francesco Violo

Giunti ormai al termine di questo 2023, anno in cui si è ricordato il 60° anniversario della tragedia del Vajont, siamo lieti di pubblicare l’intervista che gentilmente ci ha concesso il Dr Geol. Arcangelo Francesco Violo, Presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi.

L’intervista ha riguardato tre temi che sono di particolare interesse geologico-ambientale, economico e sociale: gli effetti a lungo termine del disastro del Vajont del 1963, il famigerato e per alcuni auspicato ponte sullo Stretto di Messina ed infine il futuro, ovvero la formazione e l’educazione delle nuove generazioni ad una nuova e più profonda consapevolezza ambientale.

Abbiamo acquisito maggiore consapevolezza sulla sostenibilità tecnico-ambientale delle grandi opere?

Il Ponte sullo Stretto di Messina sarà un’opera compatibile con il territorio?

Il futuro, ovvero la formazione e l’educazione delle nuove generazioni le renderà più consce ad una nuova e più profonda consapevolezza ambientale?

A voi le parole del Presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi.

 

Presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi, Dr. Arcangelo Francesco Violo

D. Il Ministro alle Infrastrutture e trasporti, Matteo Salvini, intervenuto al convegno nazionale “Vajont 60 anni dopo il disastro”, ha dichiarato che “Con il Consiglio Nazionale dei Geologi abbiamo sin da subito avviato un importante lavoro di cooperazione sulla sostenibilità tecnica,
ambientale, economica e sociale delle grandi opere, ciò, innanzitutto, lavorando in sinergia nuovo Codice dei contratti pubblici al fine di porre la compatibilità geologica, geomorfologica e idrogeologica tra gli obiettivi della progettazione di tali opere”.

Dr. Violo, ci può spiegare meglio le parole del Ministro? in che modo le grandi opere potranno diventare compatibili con la nostra ”fragile” Italia?

R. ”Le dichiarazioni del Ministro al convegno di Longarone giungono a valle di una fitta interlocuzione, avvenuta sia in via diretta che con la struttura ministeriale, riguardo tematiche di interesse della categoria dei geologi e, in particolare, ai numerosi incontri svolti in fase di discussione del testo del Nuovo Codice dei Contratti Pubblici.

”Giova ricordare che nella prima stesura del provvedimento non era presente l’indicazione che la progettazione deve sempre e comunque assicurare la “compatibilità geologica e geomorfologica delle opere”.

”In seguito alle nostre richieste, evidentemente ritenute valide, è stata introdotta nell’art.41, comma 1, lettera i) questa importante indicazione.”

”Il nuovo Codice prevede principi generali rilevanti per i geologi, ma il più rilevante è certamente il riconoscimento del ruolo di ‘progettisti’.”

”Il progetto di fattibilità tecnico economica sulla base di indagini e studi conoscitivi, anche avvalendosi delle più recenti ed innovative tecnologie, deve pervenire ad un vero e proprio “progetto della conoscenza” che porta la “conoscenza geologica” alla base della progettazione.”

”Tale “conoscenza” deve essere estesa ad un ambito territoriale significativo.”

”Il Disastro del Vajont ha insegnato la necessità di valutare attentamente le influenze geologico-ambientali ed antropiche di un’opera nell’ambito territoriale significativo e viceversa”. ”Ha rappresentato – continua Violo – uno spartiacque nella evoluzione delle applicazioni della geologia e delle geotecnologie.”

”Con il convegno del 29 settembre abbiamo voluto tracciare l’evoluzione delle conoscenze e delle esperienze dei geologi professionisti e della normativa tecnica negli ultimi 60 anni e verificare quanto abbiamo imparato da quell’evento catastrofico che ha causato quasi 2.000 vittime e danni sociali inestimabili che si ripercuoteranno per intere generazioni.”

”La diga, che all’epoca aveva il primato di essere la più alta del mondo, ha retto alla forza dell’enorme onda generata da circa 270 milioni di metri cubi di materiale che si è mobilizzato dal versante del Monte Toc e si è riversato nel bacino artificiale.”…”È evidente che ci sono state sottovalutazioni delle problematiche geomorfologiche nell’ambito territoriale significativo.”

Il Presidente del CNG, conclude spiegando che ”negli ultimi anni si registra una maggiore consapevolezza sui temi della sostenibilità tecnico-ambientale delle opere, con previsioni normative che sanciscono la necessità di esaustive conoscenze geologiche che devono indirizzare le progettazioni affinché non si ripetano i danni ambientali del passato in un territorio esposto ai rischi geologici.

 

D. Dr. Violo, riesce a farci una sintesi dell’importante convegno “ASPETTI GEOLOGICI, SISMICI E NORMATIVI DELLE OPERE INFRASTRUTTURALI COMPLESSE NELL’AREA DELLO STRETTO DI MESSINA” tenutosi lo scorso Maggio a Reggio Calabria e a Messina?

C’è scetticismo tra i geologi? o la realizzazione del Ponte sullo stretto secondo la sua categoria è un’opera realizzabile?

 

R. Il Convegno di carattere tecnico-scientifico è stato organizzato a seguito dell’emanazione del DL 35/2023 (Decreto Ponte), che ha recepito, in fase di conversione in legge (n. 58 del 2023), la proposta emendativa presentata dal CNG nelle audizioni presso le competenti Commissioni Parlamentari, riguardo la necessità di aggiornamento dei modelli geologici rispetto al progetto del 2011.”

”La scelta di realizzare il ponte sullo stretto, un’opera ardita ed unica per dimensioni, è stata presa dal Governo, quindi una decisione politica di cui prendiamo atto.”

”La categoria dei geologi, che ha affinato progressivamente le conoscenze tecnico-scientifiche, anche grazie alle innovazioni tecnologiche ed alle nuove geotecnologie, può e deve fare la propria parte offrendo un supporto specialistico per contribuire all’aggiornamento dei modelli geologici, geomorfologici e sismotettonici di un contesto geologico così peculiare come quello dell’area dello Stretto di Messina.”

”Come è ben noto, quest’area presenta caratteristiche di singolare complessità. Si tratta di un’area tra quelle a maggiore sismicità del Mediterraneo ed è stata oggetto di diversi studi e approfondimenti, anche in tempi recenti, di cui bisognerà tenere conto nelle attività progettuali di aggiornamento del progetto definitivo del 2011.”

”Il convegno ha rappresentato una straordinaria occasione di confronto ed approfondimento”

”La progettazione e costruzione di tale opera complessa – afferma il Dr. Violo – può sicuramente costituire una opportunità per mettere a frutto i risultati della ricerca scientifica in campo geologico, ma anche gli avanzamenti tecnologici e le competenze ingegneristiche di cui oggi si dispone, adottando soluzioni progettuali adeguate al complesso e particolare contesto geologico-ambientale al fine di garantire la sostenibilità tecnico-ambientale.

”Al fine di monitorare le attività di progettazione, nell’ambito del ruolo istituzionale e di sussidiarietà che svolge il Consiglio Nazionale dei Geologi, è stato istituito un gruppo di lavoro che prevede la partecipazione di esperti di chiara fama, provenienti dal mondo accademico, della ricerca e professionale.”

 

D. Presidente Violo, Lei rappresenta la categoria professionale che meglio conosce il territorio, la cultura geologica e della sicurezza dalle pericolosità naturali come possono entrare a far parte nelle consapevolezze degli italiani che vivono in un territorio molto vulnerabile sotto l’aspetto geologico? Nelle scuole sembra ancora che le tematiche ambientali non hanno ancora una giusta collocazione, è d’accordo?

R. ”Il ruolo del geologo è profondamente mutato in questi anni, anche a causa di una serie di condizioni congiunturali di natura economico-sociale e di eventi naturali estremi sempre più frequenti, circostanze che hanno ancor di più evidenziato la necessità di figure tecniche specializzate in grado di intervenire e gestire situazioni di elevata complessità.

”La figura professionale del geologo è contemporaneamente cresciuta nella considerazione pubblica anche per il ruolo di proposta che stiamo svolgendo con mirati interventi sia nell’ambito istituzionale, ponendoci come valido interlocutore dei decisori politici, che in quello della comunicazione pubblica, tenendo alta l’attenzione dei mezzi di comunicazione su tematiche di particolare interesse per la categoria.”

”Attualmente si osserva una grande richiesta di “geologia” dal mercato del lavoro professionale e si registra (ultimi dati Epap) un importante aumento del reddito medio professionale che ha raggiunto 40.393, ì00 euro nel 2022, raddoppiando negli ultimissimi anni e crescendo in percentuale molto di più delle altre professioni tecniche.”

”Questo dato estremamente positivo va a scontrarsi con un dato negativo che è quello del forte calo delle iscrizioni nei corsi di laurea di geologia.”

”Una delle concause è sicuramente quella che nelle scuole le tematiche ambientali non hanno la giusta collocazione e su questo bisogna lavorare, coinvolgendo anche i tanti insegnati geologi che operano nelle scuole, per un cambio di rotta anche modificando ed integrando i percorsi formativi con insegnamenti specifici.”

”Come anche i percorsi formativi universitari devono essere maggiormente rispondenti alle richieste del mercato del lavoro professionale.”

”Anche se a livello globale, il geologo viene ancora identificato come il professionista di riferimento delle industrie petrolifere, egli svolge un ruolo fondamentale per la pianificazione del futuro, dove la sostenibilità ambientale assume un ruolo sempre più decisivo per lo sviluppo della società.”

”La partecipazione del CNG, insieme alla Feg, alla COP28 è stata importante per ribadire appunto il ruolo delle geoscienze e dei professionisti geologi.”

”Una crescita economica sostenibile richiede fonti affidabili di energia verde e di risorse minerarie, forniture affidabili di acque potabili e di acque a fini irrigui, per garantire una produzione alimentare continua e sostenibile, nonché la conoscenza dei territori per pianificare ed avviare la multi-transizione.”

”In ognuno di questi aspetti, il contributo della geologia, con le sue varie discipline, – conclude Violo – è fondamentale.

 

Nel ringraziare il dr. Violo, lo salutiamo ed auguriamo buon lavoro a lui ed a tutti i suoi collaboratori.

 

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