23 Novembre, una data che ha segnato l’inizio alla paleo-sismologia in Italia

Oggi, 23 novembre, ricorrenza del terremoto che scosse dal profondo l’Irpinia e la Lucania del 1980.

Ricade oggi il 43° anniversario del terremoto dell’Irpinia, uno dei più gravi eventi sismici mai verificatisi in Italia. La scossa principale, di magnitudo 6.9, colpì un’area di circa 17.000 km², causando la morte di oltre 3.000 persone, il ferimento di oltre 10.000 e la distruzione di oltre 75.000 edifici.

L’epicentro fu individuato nel comune di Conza della Campania, in provincia di Avellino.

Un terremoto i cui effetti vennero prodotti in quasi tutta la Campania, Basilicata e Puglia.

Considerato come il sisma che ha dato inizio alla paleo-sismologia in Italia, dopo l’evento, i dati sismologici indicavano un movimento della faglia, responsabile del terremoto, di tipo “estensionale” o “normale”.

Scarpata di faglia del terremoto dell’Irpinia del 1980 sul monte Carpineta, qui il rigetto verticale ha raggiunto anche 120 cm.

Questi i numeri del terremoto in Irpinia e Basilicata del 23 novembre 1980:

2.735 vittime

9.000 feriti 

394.000 senzatetto 

 6 paesi completamente devastati

77.342 case distrutte

275.263 gravemente danneggiate 

479.973 lievemente lesionate

57 miliardi di lire complessivamente stanziati dallo Stato per la ricostruzione 

50.000 unità militari impegnate nei soccorsi 

110.000 posti letto in 32.000 roulottes

27.000 posti in scuole o altri edifici pubblici 

10.000 posti letto in 2.018 prefabbricati leggeri e 626 containers 

31.739 senzatetto emigrati

 

L’immagine di quel triste giorno

L’immagine in evidenza che vi mostriamo è la foto di Michele V. concessa agli autori del volume  ”The November 23rd, 1980 Irpinia-Lucania, Southern Italy Earthquake: Insights and Reviews 40 Years Later” di Sabina Porfido Giuliana Alessio Germana Gaudiosi Rosa Nappi Alessandro Maria Michetti. Illustra l’“effetto pancake” avvenuto ad un fabbricato a seguito del sisma del 1980 a Sant’Angelo dei Lombardi.

L’“effetto pancake”, tra le più comuni modalità di collasso di un palazzo, avviane quanto l’edificio sprofonda su se stesso, comportando la sua totale distruzione.

 

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IMMAGINE IN EVIDENZA: Il terremoto di Sant’Angelo dei Lombardi. Per gentile concessione di Michele V., DAL VOLUME ”The November 23rd, 1980 Irpinia-Lucania, Southern Italy Earthquake: Insights and Reviews 40 Years Later” di Sabina Porfido Giuliana Alessio Germana Gaudiosi Rosa Nappi Alessandro Maria Michetti

 

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