Trovata la chiave di volta per la previsione dei terremoti?

Pubblicato lo studio ”Real-time discrimination of earthquake foreshocks and aftershocks” da due ricercatori del Politecnico di Zurigo

 

Il 9 ottobre u.s. sulla prestigiosa rivista “Nature” è stato pubblicato un brillante studio dal titolo ”Real-time discrimination of earthquake foreshocks and aftershocks” (Discriminazione in tempo reale di scosse e scosse di assestamento del terremoto), a partire dagli eventi sismici di Amatrice e Norcia del 2016; gli autori sono due ricercatori del Politecnico di Zurigo, la dr.ssa Laura Gulia ed il dr. Stefan Wiemer.

La dr.ssa Laura Gulia, ieri mattina ai microfoni di Radio 1, ha spiegato che : ”siamo in grado di dire se un terremoto di Magnitudo Superiore o uguale a 6 sia l’evento di Magnitudo maggiore e in grado di localizzare l’area di futura creazione di questo”. Dalla sequenza di Amatrice-Norcia ”abbiamo individuato – continua Gulia –  che la scossa di Magnitudo 6.2 ad Amatrice non era la scossa maggiore e che la successiva sarebbe avvenuta nell’area di Norcia”.

Carlo Doglioni, Presidente dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia,  intervistato sempre ieri da Radio 1, ha commentato lo studio dicendo che: ”E’ una ricerca molto promettente, che merita di essere verificata e soprattutto di essere messa subito in cantiere per le possibili applicazioni. E’ uno studio non ci da una previsione deterministica, che dice quando e dove avverrà un terremoto, ma un è un elemento che dal punto di vista statistico ci consente di valutare se c’è la possibilità che ci sia un’altro grande evento, nel corso di una sequenza sismica”.

Quindi, mentre gli approcci al ”problema” erano stati finora di tipo deterministico, come ad esempio gli studi eseguiti dal giapponese Tsuneji Rikitake nel 1986 con il suo studio “Previsione dei Terremoti”, quello dei due ricercatori del politecnico di Zurigo è di tipo statistico; tale metodologia ha dato risultati positivi nel 95% dei casi esaminati.

Testo di T. Rikitake – Previsione dei Terremoti del 1986

 

Si tratta evidentemente di un algoritmo che, esaminando la funzione della prima onda sismica pervenuta e misurata, se di magnitudo M>6 della scala Richter, riesce a stabilire che quella rilevata NON è la scossa principale bensì il prodromo di un ben maggiore terremoto imminente e quindi con la possibilità di allarmare in tempo reale la Protezione Civile per l’attuazione dei Piani di Emergenza.

La base di partenza degli studi dei ricercatori del Politecnico di Zurigo è la Legge empirica di Gutenberg–Richter, che esprime, in sismologia, la relazione fra la magnitudo nella scala Richter e il numero del totale dei terremoti, almeno di quella magnitudo in una data regione e periodo di tempo.

Legge empirica di Guemberg – Richter

 

Certo si è ancora lontani dalle sperate previsioni deterministiche, con l’indicazione del “dove”, del “quando” e del “quanto grande” avverrà il prossimo terremoto, ma tale filone di ricerca sembra alquanto promettente, per ridurre soprattutto la perdita di vite umane.

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