L’Italia, la Turchia, la Grecia, l’Albania ed il Montenegro sono i paesi più sismici: attenzione però alle aree dove i terremoti sono meno frequenti come Spagna e Portogallo, o quelle a sismicità medio-bassa del Centro e Nord Europa.
Il terremoto di Amatrice del 24 agosto 2016 ha risvegliato un grande interesse per i terremoti, in tutta Europa. Può essere interessante sapere quali paesi dell’Europa sono i più sismici, ma anche quali paesi sono soggetti a terremoti rari, ma potenzialmente dannosi.
Le regioni più sismiche d’Europa sono l’Italia, la Grecia, i Balcani del sud (Albania, Montenegro, Macedonia) e la Turchia, se consideriamo questo paese come parte del continente europeo. In questi paesi si verificano, in un dato intervallo di tempo, molti terremoti con una magnitudo alta, capaci di causare danni e vittime. Purtroppo l’Italia, insieme alla Turchia, figura fra i paesi dove ci sono stati – negli ultimi cento anni – i terremoti più distruttivi e con maggior numero di vittime. Questo è dovuto non solo alla potenza dei terremoti ma anche alla alta densità abitativa dei luoghi colpiti, ed alla vulnerabilità degli edifici: riassunto in una parola, elevato rischio sismico.
Calabria 1905, migliaia di vittime, Messina 1908, oltre centomila morti, Avezzano 1915, oltre trentamila, Irpinia 1980, quasi tremila, Friuli 1976, quasi mille. Sono questi alcuni dei terremoti più catastrofici che hanno colpito l’Europa nel Novecento, tutti localizzati in Italia. Soltanto in Turchia ci sono stati eventi sismici così distruttivi nel secolo passato. Eventi che hanno causato decine di migliaia di morti, molti dei quali concentrati fra il 1939 ed il 1944. L’ultimo sisma catastrofico è avvenuto il 17 agosto 1999 a Izmit (M 7.4), con oltre 17.000 vittime.
Anche la Grecia è soggetta ad una altissima frequenza di terremoti di elevata magnitudo. Nel Novecento è stata colpita più volte da terremoti dannosi, anche se per trovare il più catastrofico bisogna risalire al 1881, un sisma di magnitudo 7.3 che causò tremila vittime. L’ultimo evento catastrofico è stato quello di Atene del 7 settembre 1999. L’intero paese è soggetto ad elevata sismicità, con una pericolosità ancora più elevata nel sud e sulla costa occidentale.
Altra zona ad altissima pericolosità sismica in Europa sono i Balcani, specie quelli del sud. L’Albania e il Montenegro, così come la Macedonia, sono paesi altamente sismici. Il terremoto di Skopje (M 6.1) del 1963, con oltre mille vittime, rimane uno degli eventi sismici più catastrofici avvenuti recentemente in quest’area, così come quello del Montenegro del 15 aprile 1979 (Mw 6.9), che causò centinaia di vittime e gravi danni al patrimonio artistico del paese (a quel tempo Jugoslavia).
Una vasta area soggetta ad alta sismicità è anche quella della Romania orientale, nella zona dei Monti Carpazi: qui si sono verificati negli ultimi decenni importanti terremoti, anche di magnitudo superiore a 7.0. L’ultimo evento catastrofico è stato quello del 4 marzo 1977, di magnitudo 7.4: causò oltre 1500 morti e gravi danni nel distretto di Vrancea. Rimanendo nell’Europa dell’Est non si deve sottovalutare la pericolosità sismica neanche in Bulgaria, in Serbia, in Croazia e soprattutto in Slovenia: quest’ultimo paese condivide con il Friuli-Venezia Giulia una elevata sismicità.
Spostandoci ad occidente, alcune delle aree più sismiche d’Europa sono la Spagna del Sud e d il Portogallo, situate proprio come l’Italia e la Grecia lungo il margine tettonico fra Placca Africana ed Eurasiatica. Qui i tempi di ritorno dei terremoti sono più lunghi, per cui la pericolosità sismica è minore se si considera un intervallo di tempo corto (per esempio 50 anni). Non bisogna dimenticare però che uno dei sismi più devastanti della storia dell’Europa è stato quello di Lisbona del 1755, che causò anche lo tsunami più devastante dell’ultimo millennio nel nostro continente. Un sisma che colpì pesantemente anche l’Andalusia spagnola. Anche l’area dei Pirenei, a cavallo fra Francia e Spagna è soggetta a forti terremoti, seppure anche in questo caso con tempi di ritorno lunghi.
Vi sono terremoti anche in Europa centrale. La catena alpina è l’area dove si registra il maggior numero di eventi sismici, anche di magnitudo superiore a 6.0, con ripercussioni in Svizzera, Francia, Germania ed Austria. In Svizzera gli eventi sismici importanti sono poco frequenti, ma non bisogna dimenticare eventi distruttivi del passato come il terremoto di Basilea del 1356. La minor frequenza degli eventi riduce la pericolosità intesa come probabilità che un dato evento con una certa magnitudo avvenga in un determinato intervallo di tempo, ma il problema spesso è sapere quando quell’evento si verificherà: a volte sono passati secoli, o millenni, dall’ultimo. E questo aumenta la probabilità di nuove scosse.
L’Austria, insieme ad Ungheria e Slovacchia, ha al suo interno delle piccole aree con media sismicità, localizzate rispettivamente nell’area di Vienna e in quella a nord di Budapest. Qui possono verificarsi danni, anche perché la mancanza di preparazione della popolazione e la maggior vulnerabilità degli edifici aumenta il rischio sismico.
Zone puntuali soggette a media sismicità si trovano anche in Francia, Germania, Belgio. In Germania c’è un’area soggetta a media sismicità a sud di Stoccarda, nel land del Baden-Wurttemberg e nel centro-ovest del paese al confine con l’Olanda: qui si è verificato il sisma più forte degli ultimi anni, nel 1992: il terremoto di Roermond (M 5.8), che ha causato seri danni agli edifici della zona. In Francia, dopo le aree alpine e pirenaiche, esiste una media sismicità nel sud (il terremoto della Provenza del 1909 ebbe magnitudo 6.2 Richter e causò decine di vittime) e nelle regioni centro-occidentali. In Olanda e Belgio c’è una media sismicità, con piccole aree dove è possibile il ripetersi di eventi sismici di media entità.
Per concludere, il Nord Europa: qui la sismicità è bassa, ma con delle sorprese. La costa della Norvegia è mediamente sismica per via di movimenti di faglie lungo il margine della piattaforma continentale. Qui sono possibili terremoti con magnitudo anche superiore a 5.0. Anche la zona sud-occidentale della Gran Bretagna ha una medio-bassa sismicità: in Galles ci sono stati terremoti con magnitudo superiore a 5.0 negli anni ’80.
Proprio per aumentare la consapevolezza degli europei sul pericolo sismico, nel 2013 è stata pubblicata la mappa della pericolosità sismica in Europa, nell’ambito del progetto SHARE. Un lavoro enorme di raccolta dati che ha preso in considerazione più di 30.000 terremoti con una magnitudo maggiore o uguale a 3,5 gradi della scala Richter avvenuti nel continente a partire dall’anno 1000. I dati sono stati incrociati con quelli delle faglie attive presenti nel continente. La mappa della pericolosità sismica in Europa è un importante passo in avanti verso una consapevolezza maggiore della popolazione sui rischi geologici presenti nel territorio in cui si vive.
Lorenzo Pasqualini