Terremoti in Portogallo, pubblicata la prima mappa delle massime intensità macrosismiche registrate fra il 1300 ed il 2014

Pubblicata la prima mappa delle massime intensità macrosismiche osservate in Portogallo fra il 1300 ed il 2014, realizzata da un team di ricercatori della Universidade de Évora.

Lo studio della sismicità in Europa fa passi avanti. È stata pubblicata infatti pochi mesi la prima mappa delle  massime intensità macrosismiche osservate in Portogallo fra il 1300 ed il 2014. La mappa, conosciuta in inglese come MOI (maximum observed intensity) è stata realizzata da un team di ricercatori della Universidade de Évora, in Portogallo.

Il lavoro di ricerca, pubblicato nel 2016 sulla rivista Sismological Research Letters, si è basato sull’analisi di una grande quantità di dati storici, testimonianze scritte provenienti dal passato che hanno permesso di ricostruire antichi eventi sismici e il loro effetto sul territorio. Lo studio ha preso in considerazione i terremoti con una intensità Io≥V che sono avvenuti sul territorio portoghese e nell’Oceano Atlantico non lontano dalla costa. La mappa frutto di questo lavoro di geologia storica permette di avere un quadro sulla pericolosità sismica del Portogallo.

Il risultato del lavoro, i cui autori sono C. Ferrão, M. Bezzeghoud, B. Caldeira e J. F. Borges, ha messo in risalto come tutto il territorio del paese sia stato colpito da eventi sismici fra il 1300 ed il 2014. Alcuni di questi eventi hanno causato seri danni. Inoltre, anche terremoti con epicentro nell’Oceano hanno avuto un impatto disastroso nel paese.

Tuttavia lo studio ha messo in risalto come le aree dove si ha una maggior concentrazione di eventi con intensità macrosismica Io≥VI (quindi con danni ai manufatti dell’uomo) si trovano nel sud, in particolar modo vicino la città di Evora, nella regione di Lisbona, nella bassa valle del fiume Tago e lungo la costa dell’Algarve, in particolar maniera nella regione del Capo San Vicente e del Banco di Gorringe.

In Portogallo i terremoti non sono frequenti come in Italia, tuttavia la minor frequenza non dovrebbe trarre in inganno. Circa ogni cento anni si verificano nel paese eventi sismici molto importanti, con magnitudo Richter anche superiore a 8.0. Il più famoso è certamente il terremoto di Lisbona del 1755, ma anche nel 1858 e nel 1969 si sono verificati terremoti molto forti che hanno causato anche tsunami (sebbene non distruttivi).

Negli ultimi decenni è cresciuta anche la popolazione e l’urbanizzazione del territorio, con relativo aumento del rischio sismico (che, lo ricordiamo, prende in considerazione pericolosità, vulnerabilità ed elementi a rischio).

In seguito ai forti terremoti che hanno colpito l’Italia dall’agosto del 2016, la stampa portoghese ha dedicato più spazio alla pericolosità sismica del Portogallo. Sempre più spesso si parla del rischio sismico presente nel paese, e degli effetti disastrosi che avrebbe un forte terremoto nell’area metropolitana di Lisbona e non solo. L’impreparazione dell’edilizia portoghese agli eventi sismici resta purtroppo un grave problema da superare con urgenza.

IMMAGINE IN EVIDENZA DA: The Seismicity of Portugal and Its Adjacent Atlantic Region from 1300 to 2014: Maximum Observed Intensity (MOI) Map, C. Ferrão, M. Bezzeghoud, B. Caldeira, J. F. Borges

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