Dopo quattro anni di utilizzo dei fondi (dal 2010 al 2013), sono stati realizzati o sono in corso di realizzazione solo 2010 studi di microzonazione sismica.
Peduto: ”Tutti i comuni dovrebbero averle”
Al TG2 delle 13 di oggi è stato mandato in onda un servizio che ha denunciato la carenza, in Italia, delle carte geologiche e di microzonazione sismica. In merito a queste ultime è stato intervistato il Dr. Francesco Peduto, Presidente del Consilio Nazionale dei Geologi, che ai microfoni della RAI ha dichiarato: ”Sono state previste dal DECRETO LEGGE 39/2009 e dalle successive ordinanze emanate dopo il terremoto dell’Aquila. Tutti i comuni dovrebbero averle e sono fondamentali perchè i comuni poi, in base a queste mappe, dovrebbero adeguare sia i Piani Urbanistici che i Piani di Emergenza”.
Ma cerchiamo di capire meglio. Dopo il Decreto legge 39, sempre a seguito del terremoto aquilano, è entrata in vigore la Legge n. 77 del 24 giugno 2009 per la ricostruzione in Abruzzo e lo Stato ha investito nella prevenzione del rischio sismico finanziando interventi su tutto il territorio nazionale, istituendo un fondo di previsione del Ministero dell’Economia e delle Finanze.
Questo fondo è dato da 965 milioni di euro ripartiti su 7 annualità e viene regolamentato da Ordinanze annuali del Presidente del Consiglio dei Ministri e, a partire dall’annualità 2012, dopo l’approvazione della legge 100/2012 di riforma della protezione civile, da Ordinanze del Capo del Dipartimento della Protezione Civile.
Il piano nazionale di prevenzione del rischio sismico riguarda soprattutto gli strumenti di prevenzione individuati tra cui la microzonazione sismica che ha un ruolo fondamentale nella pianificazione urbanistica a scala comunale.
Dopo l’emanazione della prima ordinanza del Presitente del Consiglio dei Ministri (OPCM 3907/2010), tutte le Regioni hanno legiferato per recepire nella pianificazione urbanistica le indagini di microzonazione sismica, vincolando l’approvazione dei piani alla preventiva realizzazione e valutazione degli studi di microzonazione sismica.
Come si evince dal rapporto statistico 2015 della Commissione tecnica per la microzonazione sismica (da http://www.protezionecivile.gov.it) , dopo quattro anni di utilizzo dei fondi, dunque, sono stati realizzati o sono in corso di realizzazione 2010 studi di microzonazione sismica (vedi Figura 1).
Fig.1: distribuzione dei territori oggetto degli studi di MS distinti per annualità ( DA statistiche commmisione MS dic.. 2015)
Si parla tanto questi giorni di pianificazione e prevenzione . Ma non è giusto, non è giusto parlare di prevenzione sismica solo adesso, all’indomani dell’ennesimo sisma. Le normative già ci sono e devono essere il volano della prevenzione. Col terremoto de l’Aquila si è partiti con le microzonazioni sismiche che purtroppo, lentamente, stanno andando avanti. Ma adesso occorre finirle e soprattutto i comuni le dovranno adottare e utilizzare per la pianificazione urbanistica.