Abbiamo trovato l’acqua lunare

L’Osservatorio stratosferico della NASA per l’astronomia a infrarossi (SOFIA) ha confermato, per la prima volta, l’acqua sulla superficie lunare.

L’incredibile scoperta arriva da una distanza media di circa 384.400 km dalla Terra e ci fa capire che l’acqua molecolare può essere distribuita sulla superficie lunare e non limitata a luoghi freddi.

Lo Stratospheric Observatory for Infrared Astronomy (SOFIA) è un progetto per costruire e mantenere un osservatorio aereo, nato dalla collaborazione tra NASA e Deutsches Zentrum für Luft- und Raumfahrt e.V. (DLR), l’agenzia spaziale tedesca che si occupa di ricerca nei settori dell’aviazione e del volo spaziale.

SOFIA consiste in un modello Boeing 747SP che contiene un telescopio riflettore di dimensioni notevoli (d 2,5 m), di gran lunga il più grande mai installato su un aereo, con lo scopo di compiere studi astronomici da un’altitudine di 12 km, nella stratosfera terrestre.

Questa illustrazione evidenzia il cratere Clavius della luna con l’acqua intrappolata nel suolo lunare e un’immagine dell’Osservatorio stratosferico per l’astronomia a infrarossi della NASA (SOFIA). Fonte: NASA / Daniel Rutter

 

Sono state rilevate dal telescopio molecole d’acqua (H2O) nel Clavius ​​Crater, uno dei più grandi crateri visibili dalla Terra, situato nell’emisfero meridionale della Luna. Nel cratere sono stati individuati circa 0,35 litri di acqua (una lattina circa).

“Avevamo indicazioni che H2O – l’acqua familiare che conosciamo – potrebbe essere presente sul lato soleggiato della Luna”, ha detto Paul Hertz, direttore della Divisione di astrofisica della Direzione della missione scientifica presso la sede NASA a Washington. “Ora sappiamo che è lì. Questa scoperta sfida la nostra comprensione della superficie lunare e solleva interrogativi intriganti sulle risorse rilevanti per l’esplorazione dello spazio profondo “.

Il telescopio ha individuato una vibrazione fondamentale dell’acqua molecolare che produce una firma spettrale a 6 µm non condivisa da altri composti idrossilici. La nuova scoperta solleva nuove domande su come viene creata l’acqua e su come persiste sulla superficie lunare. Nello studio pubblicato anche sulla rivista Nature “Molecular water detected on the sunlit Moon by SOFIA” si ipotizza ad un suo immagazzinamento tra i grani della superficie e al riparo dal duro ambiente lunare.

Georges Méliès fu il primo nel 1902 a portare l’uomo sulla Luna con il suo meraviglioso Le Voyage dans la lune, uno dei capolavori più rappresentativi del cinema muto. Da quel viaggio immaginario un gruppo di scienziati andava per la prima volta sul nostro satellite.

Un pò più tardi, si era quasi certi che la Luna fosse completamente asciutta e da quel 1969 ne abbiamo fatta di strada, e come! Le missioni lunari degli ultimi 20 anni avevano individuato la presenza di ghiaccio ai poli del satellite, ovvero quelle aree perennemente ombreggiate, ma per la prima volta nella storia siamo difronte nuovamente ad una scoperta senza precedenti.

L’acqua è una risorsa preziosa nello spazio profondo e un ingrediente chiave della vita come la conosciamo.

GUARDA IL VIDEO (Crediti: NASA / Ames Research Center)

Crediti VIDEO: NASA / Ames Research Center

IMMAGINE IN EVIDENZA: Fonte: NASA / Daniel Rutte

 

 

 

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