Gli spostamenti del suolo dei Campi Flegrei, parla il Dr. Giuseppe Solaro del CNR- IREA

A seguito dello sciame sismico in atto ai Campi Flegrei, abbiamo contattato il Dr. Giuseppe Solaro del CNR- IREA, che studia gli spostamenti del suolo dei Campi Flegrei.

Quali sono le correlazioni con lo sciame in atto?

 

Dr. Solaro, ci spiega come fate a studiare gli spostamenti del suolo dei Campi Flegrei?

”Gli spostamenti del suolo misurati nella caldera dei Campi Flegrei nel periodo marzo 2015–gennaio 2020, si determinano mediante tecniche di Interferometria Differenziale Radar ad Apertura Sintetica (DInSAR) applicate ai dati acquisiti dai sensori Sentinel-1 del programma europeo Copernicus.

Questi dati sono processati da CNR-IREA – spiega il Dr. Solaro – nell’ambito dell’accordo 2019-2021 tra la Presidenza del Consiglio dei Ministri Dipartimento della Protezione Civile e l’Istituto per il Rilevamento Elettromagnetico dell’Ambiente del Consiglio Nazionale delle Ricerche. In particolare, nelle due figure vengono rappresentati gli spostamenti del suolo verticale ed orizzontale Est-Ovest.”

Spostamenti del suolo verticale (da CNR- IREA)

Spostamenti del suolo orizzontale Est-Ovest (da CNR- IREA)

 

Come sono correlati i terremoti di stanotte con i vostri dati?

”Lo sciame sismico, localizzato tra il bordo esterno orientale della Solfatara e Pisciarelli, è spostato più ad est rispetto all’area di massima deformazione individuata con i dati SAR. E’ noto – continua Solaro – che ai Campi Flegrei le fasi di sollevamento sono sempre state accompagnate da intensa attività sismica, perché l’energia necessaria per il sollevamento del suolo può generare anche la fratturazione delle rocce e di conseguenza l’insorgenza di attività sismica. Ma la relazione causale tra deformazione e sismicità deve ancora essere investigata in maggior dettaglio”.

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