Ordigni bellici inesplosi, il geologo tra i professionisti incaricati alla ricerca

Accolto il ricorso del CNG al presidente della Repubblica: anche i geologi tra i professionisti incaricati alla ricerca degli ordigni bellici inesplosi

Francesco Peduto, presidente CNG: “Un importante riconoscimento della professionalità e delle competenze della nostra categoria

In seguito al ricorso straordinario presentato dal Consiglio Nazionale dei Geologi al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il ministero della Difesa ha approvato, con decreto ministeriale datato 28 febbraio 2017 e pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 29 aprile 2017, la disciplina degli aspetti tecnici e procedurali relativi all’organizzazione del servizio di bonifica del territorio nazionale da ordigni esplosivi residuati bellici e delle attività di sorveglianza e vigilanza, nonché delle disposizioni relative alla formazione del personale incaricato alla ricerca e allo scoprimento di ordigni bellici inesplosi.

Il decreto ministeriale abroga il precedente, emanato dal Ministro della difesa lo scorso 1° giugno 2016 e all’articolo 7 stabilisce i soggetti abilitati alla bonifica preventiva degli ordigni bellici nei cantieri in cui sono previste attività di scavo. Tra i tecnici competenti alla verifica degli ordigni bellici inesplosi, ci sono i professionisti in possesso di una laurea di tipo tecnico scientifico, tra i quali fanno parte anche i geologi.

“È un importante riconoscimento della professionalità e delle competenze della nostra categoria – dichiara il Presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi, Francesco Peduto – ed è l’ennesima constatazione che il ruolo del geologo negli ultimi anni sia stato sottovalutato. Con l’accoglimento del ricorso presentato dal CNG – continua Peduto – è stata riconosciuta la competenza del geologo nella bonifica e nella ricerca degli ordigni bellici inesplosi”.

FONTE: COMUNICATO STAMPA CNG

Previous Post
Next Post