Presentata la carta dei suoli della Provincia di Rovigo, l’importante lavoro di rilevamento e analisi condotto da ARPAV. La formazione, l’evoluzione geologica, la complessa variabilità, l’importanza e la preziosità, i risultati ottenuti, l’uso e il consumo in Polesine di una risorsa unica: il suolo
La carta dei suoli della Provincia di Rovigo in scala 1:50.000 di recente pubblicazione è stata presentata venerdì 15 marzo nel corso del convegno organizzato all’interno dell’Aula Magna del Liceo Scientifico Paleocapa di Rovigo

Da sinistra: Paolo Mozzi del Dipartimento di Geoscienze di Padova, Francesca Pocaterra di ARPAV, Riccardo Guolo della Provincia di Rovigo, Vanni Bellonzi della Provincia di Rovigo e Paolo Giandon di ARPAV
L’elaborato, frutto di un minuzioso e certosino lavoro di rilevamento e analisi, è stato condotto da ARPAV, l’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale del Veneto ed è il risultato di 3070 dati raccolti e 1700 campioni di terreno in tutta la Provincia di Rovigo. Tutte le informazioni e le varie osservazioni intrecciate fra di loro disegnano un territorio, il Polesine, ricco di una grande variabilità di suoli e terreni, con caratteristiche, ecosistemi ed evoluzioni morfologiche uniche e peculiari, che lo contraddistinguono dal punto di vista ambientale, idraulico e agricolo.

Il convegno, la presentazione della carta dei suoli della Provincia di Rovigo
Ad aprire il dibattito il dirigente dell’Area Ambiente, nonché Tecnico Amministrativo della Provincia, il Dott.Bellonzi, che nel suo discorso ha fatto presente come, anche i suoli della Provincia di Rovigo siano, negli ultimi tempi, spesso al centro della cronaca per il continuo abuso e ridotti a “discariche” per ogni genere di rifiuto, come i fanghi di depurazione.

L’Aula Magna del Liceo Scientifico Paleocapa di Rovigo, sede dell’incontro
Il Dott. Guolo, Commissario ARPAV, ribadisce invece, come l’agenzia ha sviluppato nel tempo un aspetto sempre più tecnico scientifico e resiliente alle dinamiche del pubblico. “Non date nulla per scontato” ha detto Guolo rivolgendosi ai più giovani “si sta marciando in tutto il mondo per il clima, ma il suolo, appunto, non è scontato; è importante anch’esso come tutto l’ambiente”.

A destra Paolo Giandon, del Servizio Osservatorio Suolo e Bonifiche di ARPAV, durante il suo intervento
Successivamente il Dott.Paolo Giandon del Servizio Osservatorio Suolo e Bonifiche di ARPAV, nonché responsabile del progetto, ricorda l’unione e la continua collaborazione fra le agenzie regionali con sistema nazionale gestito da ISPRA. In Europa si contano circa 320 tipologie principali di suoli e questo complica ulteriormente le conoscenze, è una risorsa unica, preziosa e molto variabile ribadisce Paolo Giandon. Infine, dopo una sintesi sulle principali normative a tutela del suolo, regionali e nazionali (come DPR 120/2017, terre e rocce da scavo e D.Lgs 152/2006 sulle bonifiche ambientali) spiega come esso sia sempre più esposto a minacce quali: erosione salinizzazione, alluvioni, frane, contaminazioni.
Ha poi preso la parola il Prof.Paolo Mozzi del Dipartimento di Geoscienze dell’Università di Padova, illustrando la formazione e la continua modellazione ed evoluzione geomorfologica che caratterizza il territorio rodigino, dai dossi fluviali che costituiscono l’ossatura della zona e le dune fossili del Delta del Po, ai fiumi tipicamente pensili che, in passato, con le continue rotte, hanno plasmato il Polesine.

A sinistra il Prof.Paolo Mozzi del Dipartimento di Geoscienze di Padova.
Francesca Ragazzi e Francesca Pocaterra sempre del Servizio Osservatorio Suolo e Bonifiche di ARPAV, hanno spiegato i rilevamenti, la costruzione stessa della carta, la localizzazione dei punti d’indagine, le varie analisi, i risultati che hanno permesso la stesura degli elaborati.

La Dott.ssa Francesca Ragazzi, al centro, durante il suo intervento
Pocaterra ha mostrato come, attraverso l’utilizzo dei moderni DTM (Digital Terrain Model), le numerose stratigrafie e le unicità pedologiche del distretto lagunare-deltizio, hanno permesso di caratterizzare al meglio il Delta, la zona geologicamente più giovane d’Italia; un’area dal deflusso più difficoltoso e con un maggior rischio ristagno rispetto all’intera provincia.

La Dott.ssa Francesca Pocaterra durante la sua presentazione
Ialina Vinci (ARPAV- Servizio Osservatorio Suolo e Bonifiche) ha illustrato gli ultimi dati ISPRA su uso, consumo e cambiamento dei suoli, focalizzando l’attenzione su come siano necessari per i servizi ecosistemici e per i cicli naturali-biogeochimici.
La provincia di Rovigo è fra le più virtuose in Veneto, trovandosi agli ultimi posti come quantità di suoli consumati.

A destra la Dott.ssa Ialina Vinci durante il suo intervento
L’intervento del Prof.Paolo Tarolli del Dipartimento Territorio e Sistemi Agroforestali dell’Università di Padova, era incentrato sul costante e sempre più difficile rapporto fra natura e uomo; una situazione che diventerà sempre più nefasta, dovuta ai cambiamenti climatici e la continua perdita del suolo, la quale, comporterà maggiori rischi idrogeologici ed idraulici, eventi estremi più intensi, siccità durature e tutte le molteplici conseguenze perniciose per la società.

Un momento durante la presentazione del Prof.Paolo Tarolli dell’Università di Padova
Infine il convegno si è concluso con la presentazione del volume “Metalli e metalloidi nei suoli del Veneto (2019)” da parte del Dott.Adriano Garlato di ARPAV, che ha illustrato le analisi effettuate, le tecniche statistiche per l’ottenimento dei risultati e i nuovi valori di concentrazione naturale degli elementi nei suoli veneti.

Il Dott.Adriano Garlato sulla destra, durante il suo intervento