I geologi a scuola con ”A scuola con il geologo”, l’iniziativa del Consiglio Nazionale dei Geologi e degli Ordini Regionali volta a diffondere la conoscenza del nostro pianeta e dei georischi alle giovani generazioni.
Sono giorni, sono mesi, sono anni… sono decenni che in Italia si parla di dissesto idrogeologico e di abuso edilizio, e da qualche tempo anche di cambiamenti climatici; tutto ciò per scrollarsi di dosso la più grave e pesante responsabilità che si possa addebitare ad un uomo: quella di aver causato la morte di ignare persone.
Fa parte della letteratura scientifica, frutto di studi secolari, il fatto che l’Italia è dal punto di vista geologico una penisola giovane, in piena evoluzione sia tettonica che morfologica. La regolarizzazione dei suoi versanti è ben lontana dall’essere compiuta e quindi gli agenti endogeni quali terremoti, vulcani e più in generale l’azione della tettonica delle placche ed esogena, come lo sono le acque pluviali e dei mari, l’azione del vento e delle piogge, agiscono in un processo continuo alla ricerca della minore energia potenziale possibile: processo che non è possibile contrastare in quanto l’azione della accelerazione di gravità permea tutto il Pianeta e lo rende in ultima analisi abitabile.
Ciò detto, si può affermare che in Italia non si può usare il termine “dissesto idrogeologico”, che denota un pregresso stato equilibrio idrogeologico, bensì di condizione geomorfologica attiva, senza comunque dimenticare il colpevole e non trascurabile contributo dell’uomo, con la cementificazione dei greti dei fiumi, la realizzazione di manufatti in golene, la costruzione di pennelli a mare (variando il corso delle correnti), ecc..
La differenza non è, come potrebbe apparire, solo lessicale, bensì sostanziale perché con la definizione citata si prende atto che la penisola italiana è tutta in una condizione di continuo divenire e quindi i suoi abitanti devono esserne consci per poter condividere il suo giovane territorio con le condizioni di vita adeguate ad una società del XXI secolo.
Abuso edilizio: questa dizione fa intendere che ci sono o ci possono essere condizioni di NON abuso; la definizione di abuso edilizio è tutta amministrativa e non tiene conto in alcun modo della realtà del territorio, come se un timbro su di una delibera comunale possa annullare una situazione di incipiente pericolo o peggio di rischio.
Infine i cambiamenti climatici: oramai si tende ad attribuire ogni evento che sia causa di danno a persone e e/o cose ad astratte entità, come a voler esorcizzare in questo modo i fatti che quotidianamente vediamo con dovizia di particolari, spesso agghiaccianti, trasmessi dai mezzi di comunicazione, quali TV, Web o stampa che sia; si trascura – colpevolmente o coscientemente – il fatto che è acclarato che le violente e repentine variazioni climatiche locali sono indotte in larga misura dall’immissione nel nostro ecosistema, da parte dell’uomo, di enormi quantità di energia, sotto forma di calore, gas, sostanze solide o liquide non biodegradabili, ecc.
Allora… è evidente che si tratta di scale differenti: gli eventi estremi, secondo il metro dell’uomo di strada, possono essere stati causati dal comportamento dissennato di governanti o di amministratori che in nome di un profitto immediato non esitano a indurre industrie e attività produttive ad avvelenare atmosfera, suolo e sottosuolo, con le conseguenze finali di un pianeta abitato non più da esseri umani che si saranno estinti ma da blatte: identiche a se stesse da 200 milioni di anni.
La scala invece più vicina a noi, senza voler a tutti i costi filosofeggiare, è quella del quotidiano, della consapevolezza che ciascuno deve avere del proprio mondo e della cura che vi deve infondere per preservarne la salubrità, per se e per la propria progenie.
In tutto ciò si colloca la lodevole iniziativa, ripetuta per il secondo anno, del Consiglio Nazionale dei Geologi che intravedendo la soluzione a medio-lungo termine, punta evidentemente a coinvolgere, in un processo che oggi può sembrare rivoluzionario, le giovani generazioni e quindi le scolaresche, con il progetto “A scuola con il geologo”.
Questo progetto vede coinvolte le Istituzioni Scolastiche in toto e i geologi, che in incontri mirati con le classi delle scuole Primarie e Secondarie illustrano il Pianeta Terra con un linguaggio rigoroso ma adeguato all’età ed alle conoscenze dei presenti.
Infondere conoscenza e quindi curiosità per approfondire la materia ed in fin dei conti migliorare l’intera Società è lo scopo ultimo dell’iniziativa della comunità dei Geologi Italiani.
Soltanto con la consapevolezza dei rischi insiti nel nostro territorio e con la certezza che i geologi sono delle persone che applicano il loro tempo ed ingegno a studiarli ed a prevenirli, oltre che a valutarli, che la popolazione italiana potrà capire che non di dissesto idrogeologico si tratta ma di condizione ordinaria della Penisola; non di abuso edilizio ma di pura stupidità se non di masochistica tendenza al suicidio.
Naturalmente, premessa la conoscenza diffusa della problematica ambientale, non ci potrà essere più alibi o giustificazione di accolli ad altrui delle tragedie tuttavia possibili e quindi ciascuno sarà obbligato a farsene carico privatamente.
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