L’ altopiano delle Pale di San Martino – FOTOGALLERY CONOSCEREGEOLOGIA.IT

L’ altopiano delle Pale di San Martino,  il più esteso gruppo delle Dolomiti.

Costituisce un enorme tavolato ”quasi lunare”, vediamo i suoi aspetti geologici e non.

L’altopiano delle Pale di San Martino comprende il piu esteso gruppo delle Dolomiti. Situato nel settore centrale del gruppo, tra la provincia di Belluno e il Trentino, si estende su un’area di circa 50 kmq e costituisce un enorme tavolato ”quasi lunare” che oscilla tra i 2500m e i 2800 m slm.

Ma vediamo, sotto l’aspetto geologico, qual’è stato l’ambiente in cui milioni di anni fà si sono depositati i sedimenti che hanno dato origine a quest’area delle Dolomiti. Di sicuro si è trattata di una zona di confine fra terre emerse e un mare basso, caratterizzata anche dalla presenza di isole emerse, soggette a erosione. Il tutto è avvenuto durante il periodo geologico chiamato Anisico, corrispondente a 240-236 milioni di anni fa, quando, appunto è avvenuta la deposizione in questi bacini sedimentari, dati da altarnanze di strati costituiti da arenarie di colore rosso, calcari grigi e conglomerati detti di Richthofen (vedi LEGENDA carta Geologica FIG. 1).

FIG.1 Legenda Carta Geologica (dalla carta geologica Tavola 45 III "S. Martino di Castrozza " a cura di M. Massironi, N. Preto, D. Zampieri)

FIG.1 Legenda Carta Geologica (dalla carta geologica Tavola 45 III “S. Martino di Castrozza ” a cura di M. Massironi, N. Preto, D. Zampieri)

Andando nel dettaglio, i sedimenti organogeni della Dolomia del Serla si depositarono in ambiente marino tranquillo e successivamente si formarono le scogliere di Dolomia dello Sciliar, che costituiscono la parte massiccia delle Pale di San Martino. La Dolomia della Rosetta, invece, si formò successivamente in un bacino lagunare chiuso, stratificandosi sull’omonima cima e sull’altopiano delle Pale (vedi SEZIONE GEOLOGICA carta Geologica FIG. 2).

FIG.2 SEZIONE GEOLOGICA (dalla carta geologica Tavola 45 III "S. Martino di Castrozza " a cura di M. Massironi, N. Preto, D. Zampieri)

FIG.2 SEZIONE GEOLOGICA (dalla carta geologica Tavola 45 III “S. Martino di Castrozza ” a cura di M. Massironi, N. Preto, D. Zampieri)

 

Vediamo adesso quale aspetto presenta attualmente l’altopiano delle Pale di San Martino, da molti definito ”il tavolato lunare”. Di sicuro d’estate e d’inverno presenta due facce completamente diverse ma sempre affascinanti. Di sicuro le sensazioni che si provano camminando su di esso sono il senso di liberta, l’immenso silensio e la voglia di andare sempre più in avanti.

D’inverno l’immensa distesa rocciosa è coperta da neve modellata dal vento, sembra d’essere veramente in un deserto di neve, mentre d’estate si possono ammirare meravigliose conformazioni carsiche come doline e grotte dovute al modellamento del bicarbonato di calcio da parte delle acque.

Degno di nota il famoso Ghiacciaio della Fradusta a 2.980m slm. ormai, come quasi tutti i ghiacciai alpini, in fase di forte ritiro.

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