Settimana del Pianeta Terra, la relazione degli studenti trevigiani di terza media

”Denaro e speculazione sono le principali cause del dissesto in Italia sia sismico sia idrogeologico.
Purtroppo il libro della geomorfologia è stato dimenticato e non lo si è voluto né studiare né leggere né ascoltare.”

 

Al termine della  5ª EDIZIONE SETTIMANA DEL PIANETA TERRA  (15 – 22 ottobre), le studentesse Federica B., Silvia L. e Virginia B.Z. delle classi 3°H e 3°I dell’Istituto Comprensivo “C. Casteller” di Paese (TV) scuola secondaria di Postioma, insieme con i Professori Boccalon, Mancuso e Canterino, hanno redatto una relazione conclusiva che la redazione di Conosceregeologica ha il piacere di farvi leggere.

Istituto Casteller di Paese

Istituto Casteller di Paese

SCOPO: informarci dell’introduzione della settimana dedicata al pianeta Terra e con essa renderci partecipi delle conoscenze geomorfologiche del nostro territorio.

INTRODUZIONE: il giorno 21 ottobre, il prof. Boccalon ci ha illustrato il progetto relativo alla

Settimana del Pianeta Terra”, (15 – 22 ottobre 2017 5° edizione)

PARTECIPANTI: classi 3°H e 3°I ICS “C. Casteller” Paese scuola seconbdaria di Postioma e i Professori Boccalon, Mancuso e Canterino.

SVILUPPO:

La domanda che dobbiamo porci immediatamente quando si parla di geologia è:

COS’È LA GEOLOGIA?

La geologia è quella disciplina che si occupa dello studio del nostro pianeta.

Il Geologo, invece, è una sorta di medico del territorio che si occupa di analizzare i possibili geo-rischi e di analizzare le geo-risorse del territorio stesso.

Il suo è un lavoro trans-disciplinare ovvero è un lavoro che svolge assieme ad altri professionisti che contribuiscono ad un solo scopo comune.

LA CROSTA TERRESTE

La crosta terrestre, come sappiamo bene, non è una struttura ferma e fissa.

È composta da vari strati di roccia che rompendosi liberano energia che dà origine ai terremoti.

L’Italia è soggetta a terremoti poiché subisce la spinta da sud verso nord dovuta alla zolla africana.

Questo contribuisce a originare tutti i quei terremoti rovinosi che, anche in questi ultimi anni, hanno colpito il sud ed il centro Italia .

Ma chi effettivamente origina i terremoti?

I terremoti sono originati dalle faglie che spaccano i blocchi rocciosi e ne provocano lo spostamento con liberazione di energia elastica.

LE FAGLIE

Nel mondo, sono presenti molti tipi di faglie che corrispondono alla rottura di grandi blocchi di crosta terrestre che con il loro movimento reciproco scatenano i terremoti.

Esistono diversi tipi di faglie:

  • FAGLIE DIRETTE: sono le faglie che si originano a causa di movimenti di distensione; uno dei due blocchi di roccia scorre verso il basso esponendo una parte di roccia che prima non era visibile.

  • FAGLIE INVERSE: sono le faglie che si originano a causa di movimenti di compressione.

    Le faglie inverse sono l’opposto delle faglie dirette, anziché scivolare verso il basso, spingono verso il basso uno dei due blocchi.

  • FAGLIE TRASCORRENTI: sono anche queste faglie dovute a sforzi di compressione, ma nessun lembo scavalca l’altro.

    Il piano di faglia è pressoché verticale e i due lembi si muovono orizzontalmente uno di fianco all’altro.

    I terremoti causati dalle faglie trascorrenti possono essere superficiali e per questa ragione gli effetti possono essere anche molto intensi.

    Le faglie trascorrenti sono presenti, come le faglie inverse, in gran parte del nostro territorio Veneto, sia nelle zone di pianura, sia nell’area pedemontana, sia in quella dolomitica.

Quando sentiamo alla radio o alla televisione la notizia di un terremoto ci sembra un fenomeno eccezionale, ma non è così, perché nel mondo ci sono moltissimi terremoti ogni giorno.

Ad esempio, possiamo avere in una giornata 50 terremoti di magnitudo 3 e non ce ne accorgiamo.

Il numero di terremoti nell’unità di tempo è quasi sempre costante ma possono esserci momenti in cui il numero aumenta notevolmente provocando scosse anche molto forti.

Il terremoto del Giappone del 2011 (quello che ha provocato il disastro della centrale nucleare di Fukushima, 32 mila volte più forte di quello dell’Aquila) non ha causato danni come terremoto ma come maremoto indotto dallo stesso terremoto.

Infatti quello che ha devastato tutto è stato uno tsunami.

Il problema è che in Giappone possiamo avere anche terremoti plurigiornalieri che la popolazione è preparata a sopportare perché le abitazioni sono costruite in modo da resistere.

Gli Tsunami sono però meno frequenti e per tanto la memoria storica umana tende a dimenticarli (sdoprattutto quelli che accadono con periodicità secolare).

I Geologi sanno leggere le “forme” del territorio e le sanno interpretare come se leggessero un libro.

Questo libro ha come titolo “GEOMORFOLOGIA”.

Lo scorso inverno è balzata alla cronaca la tragedia dell’hotel Rigopiano in Abruzzo .

Per chi sa leggere il libro della geomorfologia erano osservabili a monte di quel territorio evidenti forme glaciali (circhi glaciali e zone di accumulo).

Lungo il versante si poteva notare una profonda incisione valliva direttamente collegata a quelle forme glaciali.

Ma quello che conta davvero è la formazione geologica del terreno sul quale si trovava l’albergo.

Essa era costituita da materiali sciolti formatasi per l’accumulo di massi e di detriti portati da vecchie frane e da vecchie valanghe.

In questo caso, anche la vegetazione è in grado di raccontare il passato.

Gli alberi che formavano il bosco che ricopriva anche questa incisione valliva non avevano più di 50 o 60 anni; non c’era perciò la presenza di alberi plurisecolari.

L’area di sbocco di quella valle non era un’area pianeggiante ma mostrava una serie di ondulazioni che i geologi sanno interpretare come colate detritiche che si sono succedute a più riprese.

LE COLATE DETRITICHE

COSA SONO?

Le colate detritiche sono un’ondata di detriti (tronchi, arbusti, terra, pietre, massi e blocchi rocciosi) mescolati ad acqua e fango che precipitano verso valle anche a forte velocità.

Sono un fenomeno naturale che si manifesta lungo incisioni di bacini montani che vengono paragonati a muri di detriti perché scendono giù dalle valli molto velocemente e portano via tutto ciò che li ostacola, possono provocare molti danni.

La densità del materiale che costituisce una colata può arrivare ad oltre 2 tonnellate al m cubo simile ad una colata vulcanica.

Una colata può raggiungere velocità che possono arrivare anche, in casi eccezionali, ai 100 km/h.

COME RICONOSCERE UN FENOMENO DI COLATA DETRITICA

1- Si notano superfici rocciose ripulite,tracce di fango, alberi sradicati.

2- verso il basso si trovano blocchi di materiali minori rispetto alle parti più alte.

CAUSE DI UNA COLATA DETRITICA

1- presenza di materiale detritico non fisso

2-pendenza del terreno

3-presenza di una quantità d’acqua che innesca la mobilizzazione dei materiali

 

Le colate detritiche sono particolarmente pericolose per la loro elevata velocità, il loro impatto distruttivo e la difficile prevedibilità.

 

CONSIDERAZIONI
La memoria storica data dalla “geomorfologia” dell’area relativa all’hotel Rigopiano ci ha indicato quella valle (canalone) come l’area di sfogo di un’importante zona di accumulo glaciale a monte della stessa.
In pratica, sopra la valle ci sono le tracce di grandi accumuli nevosi che hanno usato quel solco come canale di scarico.

Il fatto che gli alberi presenti fossero alberi di alcune decine d’anni sta a significare che quegli scarichi non sono frequenti e soprattutto non sono annuali.

il fatto che mancassero alberi secolari sta a significare che gli eventi in una certa entità potessero verificarsi una o due volte al secolo.

La zona in esame è una zona soggetta da sempre intense nevicate invernali tanto che i paesi di quel territorio non è raro rimangano isolati in inverno, per neve anche, per alcuni giorni.

Un evento di questo tipo si era già verificato anche all’hotel Rigopiano quando, qualche anno fa, era appunto rimasto isolato per neve.

Ma allora se la natura ci fornisce informazioni relativamente alla pericolosità di un determinato luogo perché costruirci un albergo di lusso?

Purtroppo la risposta è fin troppo semplice: il denaro la speculazione.

Denaro e speculazione sono le principali cause del dissesto in Italia sia sismico sia idrogeologico.
Purtroppo il libro della geomorfologia è stato dimenticato e non lo si è voluto né studiare né leggere né ascoltare.

Questo evento lo si è considerato eccezionale ed imprevedibile quando in realtà tracce lasciate dalla morfologia del territorio indicavano anche quelle vento si era già ripetuto più volte nei secoli precedenti e pertanto si sarebbe potuto ripetere ancora.


IL CONCETTO DI CATASTROFE

Nel mondo sono presenti molte volte degli eventi naturali come ad esempio le frane, le quali sono un fenomeno naturale e quasi normale nelle aree montuose o collinari.

Una Catastrofe si origina quando l’uomo, senza considerare gli studi e le osservazioni fatte su un determinato territorio, decide di costruirci qualcosa vicino o direttamente sopra.

Per questo non è stata una cosa saggia costruire un hotel dove erano presenti evidenti prove di frane…

Il concetto di Catastrofe lo si può applicare anche alla tragedia del Vajont.

Il Geologo Edoardo Semenza già agli inizi del 1960 aveva capito (come emerge dai disegni dei suoi appunti di campagna) che sul monte Toc si era già verificata una antichissima frana preistorica ma tutti lo avevano ignorato i suoi studi proprio come per Rigopiano dove è stato ignorato quanto scritto sul libro della geomorfologia.

In conclusione OGGI sarebbe meglio spendere in prevenzione piuttosto che agire in emergenza.

 

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