Sicurezza ”in casa”….siamo sicuri tra le pareti domestiche?

In Italia il numero di infortuni che avvengono tra le pareti domestiche è molto elevato e, purtroppo, con migliaia di morti all’anno. Diversi fattori intervengono nella determinazione del “rischio” e soprattutto nella gravità dell’evento. Tra i più evidenti emergono l’età e l’attività svolta in casa. Gli incidenti maschili e femminili si differenziano, chiaramente, in funzione dei reciproci ruoli svolti all’interno della famiglia: le donne sono soggette al doppio degli incidenti rispetto agli uomini; nella maggior parte dei casi trattasi di incidenti legati alle quotidiane attività domestiche (pulizia, movimentazione oggetti, ecc) o di cucina (preparazione pietanze, utilizzo attrezzature, ecc).
La distribuzione degli incidenti è legata, inoltre come già accennato, all’età e presenta un andamento caratteristico: massimo per l’età infantile (0-5 anni) e per gli anziani (da 75 anni e più).
Anziani e bambini sono quelli più soggetti agli incidenti domestici ed esposti al rischio per diverse e specifiche ragioni: sono quelli che trascorrono più tempo nell’abitazione; sono più fragili sia fisicamente che psicologicamente. A ciò va aggiunto che gli edifici abitativi vengono, solitamente, progettati tenendo conto delle abitudini e bisogni di un utenza di popolazione “adulta” tralasciando e/o non curandosi, invece, delle diverse esigenze in funzione dell’età.
Spesso la causa di questi infortuni è da ricercare nella disinformazione e nel comportamento imprudente delle persone che ignorano e/o sottovalutano le situazioni di rischio.
Gran parte delle responsabilità degli incidenti domestici è però dovuta al disaggio di abitare in spazi inadeguati, che sempre meno somigliano alla “casa del mulino bianco” dei nostri sogni. Le dimensioni ridotte e l’organizzazione forzata dei diversi ambienti rendono le nostre case sempre più simili a contenitori di “cose” gestiti mediante comportamenti funzionali prestabiliti, che a spazi in cui attività e relazioni possono svolgersi liberamente con naturalezza e tranquillità.
A ciò va aggiunto che le nostre case sono sempre più “insicure” in quanto ospitano un numero sempre più crescente di elettrodomestici, impianti ed accessori, sicuramente funzionali alle nuove abitudini di vita che il progresso ci impone, ma potenzialmente sempre più pericolosi (vedi prodotti per l’igiene e la pulizia, piccoli attrezzi per il “fai da te”, farmaci, ecc).
La frequenza degli infortuni varia secondo le diverse “aree” della casa, in relazione a differenti fattori: illuminazione degli ambienti, presenza di arredi, pavimentazione disconnessa e/o scivolosa, attività svolte all’interno dei diversi ambienti, ecc. La percentuale maggiore di incidenti avviene in cucina, dove il tipo di attività effettuata (preparazione pietanze, utilizzo fornelli, forni, ecc) e la quantità di “oggetti” e attrezzature utilizzate (coltelli, affettatrici, frullatori, ecc) aumenta il rischio di infortuni.

RIPARTIZIONE PERCENTUALE DEGLI INFORTUNI NEI DIVERSI LOCALI DELLA CASA

RIPARTIZIONE PERCENTUALE DEGLI INFORTUNI NEI DIVERSI LOCALI DELLA CASA

E’ possibile effettuare una semplice verifica del “grado di sicurezza della casa” usufruendo della seguente check list:
1. Condizioni generali di sicurezza:
a. verificare che gli impianti (elettrico, riscaldamento, gas, ecc) siano a “norma” (D.M. 37/08);
b. verificare la presenza di protezioni anti-caduta oggetti su qualsiasi postazione elevata (esempio mensole, mobili, ecc);
c. verificare la presenza di elementi aggettanti che possano costituire pericolo di urto, sia da fermi che in movimento (esempio mobili pensili situati in prossimità di una porta o lungo un percorso, ecc);
d. verificare la presenza di appigli o interstizi dove parti del corpo e/o indumenti possono impigliarsi (maniglie porte, terminali corrimano, parti di impianti, ecc);
e. verificare che gli interruttori per l’accensione delle luci all’interno degli ambienti siano facilmente raggiungibili, anche al buio;
f. verificare che in tutti gli ambienti la visibilità, sia con luce naturale che artificiale, sia adeguata;
g. verificare che in tutti gli ambienti la ventilazione, sia quella naturale che, eventualmente, quella forzata e/o condizionata, sia adeguata;
h. verificare se oggetti, attrezzature ecc presenti nell’ambiente domestico possano diventare elementi di rischio se utilizzati da bambini e/o anziani;
i. verificare, periodicamente, la data di scadenza dei farmaci;
j. verificare lo stato di usura delle spine elettriche (attrezzature, elettrodomestici, ecc) e delle prese elettriche a parete;
k. verificare se in caso di rottura e/o malfunzionamento di un’attrezzatura (coltelli, affettatrici, frullatori, ecc), possa essere riutilizzata in sicurezza;
l. verificare durante le attività domestiche vengano utilizzati attrezzature idonee (scaletti, ecc).

sicurezza in casa 2

1. Condizioni di sicurezza nell’uso di attrezzature, oggetti, elementi di arredo… ecc… durante le attività domestiche:
a. non indossare indumenti “fluttuanti” (sciarpe, foulard, ecc), braccialetti, calzature inadatte o slacciate;
b. accertarsi che attrezzature e/o oggetti (coltelli, affettatrici, frullatori, ecc) pericolosi siano lontano dalla portata dei bambini;
c. non utilizzare attrezzature e/o oggetti di cui non si abbia particolare praticità e/o dimestichezza;
d. non sottoporre le prese e/o multiprese elettriche ad un sovraccarico di utenze (frigoriferi, elettrodomestici, ecc) di cui non si conosce la potenza (W);
e. non utilizzare prolunghe, multiprese, ecc elettriche non a norma;
f. non utilizzare spine elettriche di tipo “tedesco” (Schuko – quelle con i contatti per la messa a terra ai lati del corpo isolante) in prese di tipo “italiano” (Lineari – quelle a tre contatti);
g. accertarsi che i materiali facilmente infiammabili (carta, cartone, plastica) siano il più lontano possibile da fonti di calore.

Una maggior consapevolezza nell’uso e nell’utilizzo degli oggetti e strumenti che “arredano” una casa, imparando a conoscerli e tenendo sempre ben presente i rischi implicati, é sicuramente la base per la riduzione degli incidenti; ma, tale “informazione”, potrebbe non essere sufficiente; risulta necessario promuovere l’abitudine a scelte e comportamenti che favoriscano un rapporto positivo e sicuro con l’abitazione tale da portare alla riduzione degli infortuni domestici.
L’obiettivo è la crescita di una “cultura della sicurezza” che faccia scegliere alle persone una “soluzione sicura” rispetto ad una “soluzione di moda”; superare, cioè, il modello culturale che, dando peso all’immagine ci faccia riflettere, per esempio, su un pavimento lucido, sul quale si rischia di scivolare o una ringhiera elaborata, le cui decorazioni posso essere utilizzate da un bambino come una scaletta a pioli. Solo così si potranno evitare incidenti, inaspettati, in quello che dovrebbe essere il luogo di maggiore sicurezza e serenità della vita: la casa.

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