L’attività esplosiva al Cratere di SE dell’Etna si è intensificata nelle ultime ore con fontane di lava e una piccola colata.
Nel tardo pomeriggio del 27 febbraio l’attività esplosiva a carattere stromboliano, che dal 20 gennaio continuava presso una bocca posta nella sella morfologica tra il vecchio e il nuovo cratere di SE dell’Etna, ha avuto un repentino aumento. Fino a ieri infatti l’attività era caratterizzata da esplosioni stromboliane con getti che non superavano le decine di metri. I prodotti venivano espulsi oltre l’orlo craterico e in parte ricadevano sui fianchi del cono. Spesso gli eventi esplosivi erano accompagnati da emissioni di cenere e da boati udibili anche dai paesi pedemontani. In questo periodo si è avuta un aumento della sismicità sul fianco meridionale e su quello orientale del vulcano. Dal 30 gennaio infatti uno sciame sismico ha interessato il medio versante meridionale nel pressi dell’abitato di Ragalna. La profondità degli eventi è stata di circa 10-15 chilometri e la magnitudo non ha superato i 3.5.
Ieri, nel tardo pomeriggio, l’attività si è modificata in fontane di lava con getti alti circa 150-200 al di sopra del cratere. L’abbondante ricaduta di materiale piroclastico nei pressi della bocca ha causato la crescita di un piccolo cono.
Dopo qualche ora dall’orlo meridionale del cratere ha avuto inizio un trabocco lavico che alimenta una piccola colata verso sud. L’attività eruttiva è rimasta invariata durante la notte ed è ancora in corso. Le esplosioni sono accompagnate da boati percepiti dagli abitanti dei paesi etnei e da deboli emissioni di cenere.