Il ruolo del geologo, nell’ambito della pianificazione comunale di Protezione Civile e in particolare della redazione di un Piano di Emergenza Comunale (PEC), è fondamentale soprattutto per la definizione degli scenari di rischio sismico, rischio idrogeologico e rischio vulcanico, fenomeni tipici delle competenze di un geologo.
La legge n. 225/1992 (successivamente modificata dalla legge n. 100/2012 ) ha introdotto, per la prima volta, l’obbligo per i comuni di dotarsi di adeguata Pianificazione di Emergenza, coordinata con i contenuti del piano urbanistico ed approvata con deliberazione del Consiglio Comunale.
Un Piano di Protezione Civile ha come fine quello di tutelare l’integrità della vita, i beni, gli insediamenti e l’ambiente dai danni concreti o dalla messa in pericolo che questi possono subire a seguito del verificarsi di disastri naturali, catastrofi o qualsiasi altro evento calamitoso (art. 1 della Legge 24/02/1992 n° 225).
Il Piano di Emergenza di Protezione Civile costituisce l’insieme delle procedure operative di intervento da mettere in essere per fronteggiare le eventuali calamità attese in un determinato territorio. Fondamentale risulta la flessibilità del piano predisposto in maniera da essere utilizzato per ogni emergenza, anche quelle impreviste, e per eventuali variazioni negli scenari di evento.
Elemento primario nella redazione del Piano Comunale di Protezione Civile è la conoscenza dei rischi che possono presentarsi nell’ambito del determinato territorio di riferimento: infatti, una corretta analisi della catena pericolo – rischio – evento – effetti, permette di prevenire eventi catastrofici e di minimizzarne le conseguenze.
Tra i vari rischi da analizzare e da contrastare in fase di redazione di un Piano (attività di previsione e prevenzione in tempo di pace) rientrano il rischio sismico, il rischio idrogeologico ed il rischio vulcanico, fenomeni tipici delle competenze di un geologo.
La figura del professionista geologo, nell’ambito della redazione di un Piano di Emergenza Comunale (PEC), risulta necessaria innanzitutto per la definizione degli scenari di rischio tramite la perimetrazione delle varie aree sottoposte a differenti grado di rischio, a partire dall’analisi territoriale di dettaglio.
Sarà così possibile andare a definire, quantitativamente e in formato cartaceo, il rischio atteso per un determinato evento.