Sabato 21 Maggio, nella suggestiva location della Solfatara, la prima del progetto scientifico-musicale Emago dal titolo Canto Flegreo Ascoltiamo la Terra, è stata un successo!
L’evento, unico nel suo genere, tenutosi sabato scorso, ha associato l’arte alle scienze della Terra, dando vita ad una particolare forma di land art. Prima dell’evento il professore Piergiulio Cappelletti, direttore del Dipartimento di Scienze della Terra dell’Ambiente e delle Risorse dell’Università di Napoli Federico II, è cosi intervenuto per specificarne l’importanza : « E’ sempre esistito un connubio tra la geologia e l’arte ma anche tra la geologia e la musica, infatti alcune forme del territorio hanno ispirato grandi musicisti»; poi, citando Jeffrey Nytch dell’università Colorado Boulder, così ha continuato «arte e scienza, entrambe cercano di capire la natura dei posti in cui viviamo… se a prima vista sembrano usare mezzi diversi per ottenere risposte diverse, alla fine sono alla ricerca della stessa cosa, ovvero capire il posto che occupiamo nel mondo… unire arte e scienza è del tutto naturale, in particolare la geologia perchè è la storia di ognuno di noi; ogni roccia, ogni forma geologica è un tassello di una lunghissima storia di cui tutti facciamo parte».
Dopo l’intervento di Cappelletti è stata la volta del Dr. Vincenzo Morra, Professore del Dipartimento di Scienze della Terra dell’Ambiente e delle Risorse.
Morra, spiegando il vulcanismo dei Campi Flegrei, ha dato modo di comprendere questo speciale territorio per poter convivere con esso nel migliore dei modi, intuire la stratigrafia del luogo ed immaginare la possibile risposta dei terreni al sondaggio TDEM fantasticando sul loro probabile suono.
Quale metodo migliore allora per capire a fondo il nostro territorio e relazionarsi ad esso se non quello di dargli voce.
Dopo gli interventi accademici si è entrati nel vivo della serata. Dall’acquisizione ed elaborazione dei dati ottenuti con metodologia TDEM, Time Domain ElectroMagnetics (leggi qui la spiegazione del metodo), ha avuto origine la traccia, grazie all’opera del geologo Antonio Menghini e del compositore Stefano Pontani, su cui il Michele Villetti Jazz Quartet e la guest star Flavio Boltro hanno improvvisato facendo ”risuonare la Solfatara” a ritmo jazz rendendola ancora più surreale. Geologi e appassionati hanno avuto modo di assistere ad un concerto molto particolare, dove il cambiamento del sound corrispondeva ad un vero e proprio cambiamento della litologia del terreno investigato con i metodi geofisici (Ascolta qui il suono della Terra).
Il progetto Emago ha dato così il via ad una serie di eventi che si pongono l’obiettivo, come dice lo stesso Menghini nella nostra intervista, di valorizzare luoghi particolari ed avvicinare tutte le persone alla comprensione dei fenomeni fisici.
Guarda qui la Foto Gallery della prima del progetto EMAGO e l’intervista rilasciata per Conoscere Geologia