Luca Mercalli ospite del “Viaggio al centro della Scienza”

Incentrata sui temi ambientali, la nuova edizione del “Viaggio al centro della Scienza”, la rassegna di divulgazione scientifica promossa dall’Istituto di Ricerca Pediatrica Città della Speranza, con il patrocinio del Comune di Padova e dell’Università di Padova. Ieri sera alla conferenza su “Riscaldamento globale: cent’anni di ricerca scientifica ed è ancora un allarme sottovalutato!”, ospite d’eccezione il dott. Luca Mercalli. Per il noto climatologo ”Se ritardiamo sarà più difficile tornare indietro, ecco perchè siamo catastrofisti, siamo troppo lenti”…”non c’è più tempo… occorre togliere la testa da sotto la sabbia” .

Ieri sera presso il Teatro Ruzante di Padova si è tenuta la conferenza dal titolo “Riscaldamento globale: cent’anni di ricerca scientifica ed è ancora un allarme sottovalutato!”. Ospite della serata Luca Mercalli, Presidente della Società Meteorologica Italiana e giornalista scientifico per La Stampa e RAI.

Moderatrice della serata la Prof.ssa Antonella Viola, Direttore scientifico dell’Istituto di Ricerca Pediatrica di Padova

prof.ssa Antonella Viola, direttrice scientifica di IRP

che ha dato prima la parola al Dr. Arturo Lorenzoni, vicesindaco di Padova e professore di Economia dell’Energia alla Scuola di Ingegneria Industriale dell’Università di Padova, e poi ha

Arturo Lorenzoni, Vice sindaco di Padova

presentato e dato la parola a Luca Mercalli.

Il climatologo ha iniziato, quindi, la sua conferenza immediato e franco, parlando di un concetto chiave: ”Senza la percezione dell’urgenza e della posta in gioco non faremo nulla, dobbiamo essere duri a dire le cose come stanno. Il Parlamento inglese una settimana fa ha dichiarato l’emergenza climatica. E’ un fatto simbolico che dovrebbe servire a rendere efficaci gli atti politici….non sarà una passeggiata, perchè abbiamo perso troppo tempo, e oggi occorre fare una cura drastica…abbiamo la patologia in corso ma possiamo fare una cura che può limitare i danni.”

Luca Mercalli, Padova 13 Maggio 2019

Il Prof. Mercalli punta il dito sulla scarsa consapevolezza al fenomeno del riscaldamento globale e continua dicendo che ”abbiamo costruito un diritto nella comunità occidentale per difendere la proprietà privata e per difenderci tra di noi, ma non abbiamo costruito un diritto per la relazione tra noi e la natura; e questo oggi e urgente e mette sotto pressione tutta la struttura economica. Se riusciremo a fare questo, allora ci aspettano ancora altri millenni di prosperità. L’Homo Sapiens ha 200.000 anni, a me piacerebbe rispecchiarli per altri 200.000 a patto che prendiamo coscienza di questo mutamento della nostra storia… è la prima volta che ci capita nella nostra storia perchè prima eravamo pochi, pochissimi con tanto spazio; per 10.000 anni abbiamo fatto gli agricoltori, da 200 anni abbiamo costruito una sociatà industriale fondata su carbone e petrolio, abbiamo restituito troppi rifiuti che non sono più metabolizzabili dal Pianeta.”

Luca Mercalli, Padova 13 Maggio 2019

Mercalli ha poi proseguito spiegando un concetto del clima spesso poco chiaro all’opinione pubblica: perchè in alcuni punti del Pianeta la tamperatura è rappresentativa di un riscaldamento globale? Per Mercalli ”la nostra atmosfera in questo momento è bollente soprattutto in un posto critico del nostro Pianeta che è l’Oceano Artico, lì abbiamo dati che fanno ”sudare”. A Nord di San Pietroburgo, attorno al Circolo Polare Artico, ci sono 31 gradi con 23 gradi sopra la media, oggi a Padova ce ne sono 15, con 10 gradi sotto la media, l’anomalia è doppia sul caldo e su una superficie enorme. Lassù c’è qualcosa di più drammatico rispetto al fresco di questi giorni… sul caldo ci sono dati inediti, 31 gradi in Siberia sono veramente qualcosa di inedito.”

Luca Mercalli, Padova 13 Maggio 2019

Mostranto il grafico che mette in relazione la CO2 con gli ultimi 800.000 anni, Mercalli continua spiegando che ”nella storia della civiltà stiamo parlano di un fenomeno che non ha eguali, e noi ci permettiamo di dire che questo non è catastrofismo? questa è una situazione inedita, peggiore di catastrofico, IGNOTA, questa è sconosciuta, non ne abbiamo la memoria di specie… col troppo freddo ci siamo stati, col troppo caldo no”… ”I nostri figli rischieranno di vedere un Pianeta molto ostile”.

Poi, passando ai possibili scenari nel bacino del Meditarraneo e in Italia, continua: ”con 5 gradi in più a livello globale degli attuali, sarebbero possibili estati con 8 gradi in più…” Ma quali sono i rischi? Per Mercalli ”ce ne sono quanti ne volete, non ci facciamo mancare nulla, tempeste, livello del mare che aumenta, ondate di calore, fenomeni estremi, diffusione di insetti vettore…sono cose in corso, anche se temporanee”.

Luca Mercalli, Padova 13 Maggio 2019

Mercalli è chiaro sul futuro mostrando questo grafico che pone la Terra tra due valli, quella dolce verde a sinistra, in cui la Terra è già stata, quella delle glaciazioni da cui siamo usciti, ma la valle dell’effetto serra futura, a destra, dice che ”è traditrice, comincia dolce, ci siamo già, con 1 grado in più”, ma poi c’è il burrone e poi un canyon profondo in cui, se cadiamo, usciremo solo quando lunghi processi naturali ci tireranno fuori. ”La prossima glaciazione – per Mercalli – ci sasà tra 50.000, ma noi adesso dobbiamo occuparci di non finire nel burrore”.

Luca Mercalli, Padova 13 Maggio 2019

Mostrando l’ultimo rapporto sul clima delle Nazioni Unite il noto divulgatore scientifico prosegue: ”due gradi sono il limite massimo, dopo i rischi sono troppi. Se ritardiamo sarà più difficile tornare indietro, ecco perchè siamo catastrofisti, siamo troppo lenti”…” non c’è più tempo… occorre togliere la testa da sotto la sabbia”.

Mercalli conclude il suo splendido intervento dicendo che per ottenere risultati servono riduzioni delle emissioni ad ”alto poteziale”. I piccoli gesti non bastano più.

Luca Mercalli, Padova 13 Maggio 2019

Occorre soprattutto fare meno figli, vivere con ”car free” (auto a noleggio), evitare voli transatlantici e usare auto elettriche.

Luca Mercalli, Padova 13 Maggio 2019

Riuscirà il Mondo a fare questo, adesso?

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