Una proposta di un geologo e di un ingegnere strutturista per una nuova funivia a Salerno.
La costa immediatamente a sud di Salerno è costituita da un litorale sabbioso che è stato storicamente utilizzato soprattutto per la balneazione e soltanto sporadicamente per attività produttive quali aziende di varia natura e – soprattutto – turismo.
Questo ambiente costiero può costituire una preziosa risorsa per lo sviluppo economico della città dal momento che il clima mediterraneo particolarmente favorevole ne consente l’utilizzo per almeno nove mesi all’anno.
Recentemente sono stati fatti timidi tentativi di sviluppo residenziale e produttivo, ma tutt’ora langue un vero e proprio decollo (discorso a parte merita poi l’aeroporto Salerno-Costa d’Amalfi, mai veramente “decollato”).
Occorre quindi un potente attrattore che induca i cittadini residenti, con turisti e visitatori, a recarsi nell’area costiera, non solo per la balneazione nei mesi estivi, ma anche – e soprattutto – per trovare un adeguato svago durante tutto l’anno.
Naturalmente si è ben consapevoli che non dovrebbe essere un’opera che stravolga l’ambiente esistente, anzi lo valorizzi, esaltandone le bellezze naturali e le renda fruibili ai più, portando anche un ritorno economico ai possibili investitori, pubblici e privati.
Anche in questo caso, analogamente al progetto “Salerno 2020”, il geologo e l’ingegnere strutturista, redattori di questo progetto, propongono una soluzione che, pur economicamente sostenibile, dia quell’impulso necessario allo sviluppo dell’area.
Si tratta, in estrema sintesi, di utilizzare l’area dismessa della ex Marzotto Sud quale base di partenza e collegarla alla zona limitrofa alla destra orografica del fiume Picentino con una funivia che traguardi gli edifici esistenti e quelli da costruire in zona, impiantando un parco divertimenti nell’ex stabilimento, base di partenza, ed uno acquatico presso il fiume stesso.
La funivia naturalmente dovrà essere realizzata conformemente al decreto del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti 1° dicembre 2015, n. 203 (in Gazzetta Ufficiale del 21 dicembre 2015, n. 296), che contiene le nuove norme regolamentari in materia di revisioni periodiche, adeguamenti tecnici e varianti costruttive per i servizi di pubblico trasporto effettuati con funivie, funicolari, sciovie e slittinovie.
Un percorso così realizzato, della lunghezza di circa 3.200 m, diverrebbe una grande risorsa perché attirerebbe certamente grandi masse di turisti, soprattutto se tra i due punti estremi, con stazioni intermedie “Marina d’Arechi” ed “Uffici Finanziari” si realizzassero, attraverso un progetto unitario, esercizi commerciali e di svago, sia per adulti che per bambini.
La funivia così concepita, con 13 piloni (o tralicci) distanziati di circa 250 m ed alti 50 m, visibili da tutta la piana e opportunamente illuminati, con le navicelle sospese, costituirebbe l’attrattiva principale di Salerno-Sud e collegherebbe i due parchi tematici, oltre che il porto turistico Marina d’Arechi, lo Stadio, e l’area degli Uffici finanziari.
La costa Sud di Salerno è ben collegata alla viabilità ordinaria, sia con la Strada via Generale Clark – via S. Allende, sia con l’accesso diretto alla Tangenziale di Salerno.
Inoltre sono presenti a circa 100 m dall’accesso futuro alla funivia, le stazioni della Metropolitana cittadina, sia in via G. Clark che in via Allende (Stadio Arechi).
Chi poi volesse accedere alla funivia via mare potrebbe naturalmente utilizzare il porto turistico “Marina di Arechi”.
Edificare piloni/tralicci di 50 m che devono sostenere l’armatura delle navicelle, oltre alle navicelle stesse, con il carico di passeggeri, rappresenta una sfida che sia dal punto di vista geologico, sia ingegneristico, si può vincere, visti i numerosi progetti analoghi realizzati nel mondo.
Un attento studio di impatto ambientale, geologico-geotecnico ed ingegneristico può dirimere ogni dubbio di fattibilità; essendo poi i manufatti da erigere già parzialmente realizzati in opificio, dovrebbero essere soltanto montati in loco, ovviamente sulle idonee opere di fondazione.
Un breve cenno agli introiti che si potrebbero ricavare:
7 – schema
3200 m lunghezza linea (funi)
16 cabine distanziate di 400 m l’una dall’altra
16,00 km/ora velocità media cabine
10,00 persone x cabina
160,00 persone ogni 12 min
800,00 persone ogni 60 min
5.600,00 persone ogni giorno con 7 ore di esercizio
4,00 € costo corsa andata e ritorno compresa di parcheggio
22.400,00 € introito giornaliero max
537.600,00 € introito mensile max con 26 giorni di esercizio
5.376.000,00 € introito annuo max con 10 mesi di esercizio
Postulando un costo/km di 3,5 milioni di Euro, il costo stimato dell’opera sarebbe di 11,2 milioni di Euro, che in poco più di un anno di esercizio sarebbero ammortizzati; i costi di gestione sarebbero poi particolarmente bassi, vista la necessità di personale fisso solo alle stazioni, durante le ore di funzionamento.
La funivia risponde alle esigenze della promozione del patrimonio naturale e antropico: è un’opera di dimensioni esigue e di contenuta spesa, in rapporto ai benefici che la sua realizzazione può comportare. Inoltre tra i mezzi di trasporto è tra i più sicuri al mondo; infatti le statistiche degli incidenti lo pongono ai vertici della sicurezza, con un numero di incidenti per ore di esercizio nettamente inferiore a quello degli altri mezzi di trasporto di persone.
Anche in questo caso, come per il Progetto Salerno 2020, un pool di progettisti, tecnici e maestranze lavorerebbe a tempo pieno per realizzare l’opera e, una volta completata, altrettante persone potrebbero lavorarvi, nelle varie mansioni, per la sua gestione amministrativa, tecnica e ordinaria.
geol. Salvatore Candila, ing. Alessandro Visco