Presentata a fine gennaio, presso la Scuola Superiore mineraria di Madrid, la nuova carta geologica della Penisola Iberica in scala 1:1.000.000: un importantissimo documento per conoscere il passato geologico dell’Europa
È stata presentata a fine gennaio, presso la Scuola Superiore mineraria di Madrid, la nuova carta geologica in scala 1:1.000.000 della Penisola Iberica. Il lavoro riunisce i risultati del rilevamento in scala 1:50.000 della Spagna e del Portogallo. In Spagna il rilevamento in scala 1:50.000 è stato realizzato nell’ambito del progetto MAGNA, un equivalente spagnolo del progetto CARG italiano. Nel paese iberico, a differenza di quanto avvenuto in Italia, il rilevamento è stato completato su tutto il territorio.
La nuova carta geologica della Penisola Iberica in scala 1:1.000.000 è solo l’ultima di una serie di edizioni iniziate nel’800, ma grazie agli sviluppi delle conoscenze scientifiche in campo geologico ed all’evoluzione delle tecniche di rilevamento, è la più completa e dettagliata. Per la prima volta è stata inclusa la piattaforma continentale spagnola e portoghese, e sono state per la prima volte inserite le isole Canarie, le Baleari, Madeira e le Azzorre.
Conoscere la geologia della Penisola Iberica significa avere un importantissimo spaccato sulla geologia dell’Europa e su un passato geologico che in Italia non è rappresentato, eccezion fatta per la Sardegna. In Spagna e Portogallo troviamo infatti unità geologiche antichissime, risalenti al Paleozoico ed incluso al Precambriano, riunite nell’unità del Macizo Iberico. Nella Penisola Iberica si trova inoltre rappresentata l’orogenesi ercinica, nei massicci cristallini di Galizia e Portogallo.
Oltre ad unità così antiche, che non si trovano nella geologicamente molto più giovane Italia (a parte come già detto in Sardegna), sono presenti le più recenti unità mezo-cenozoiche – frutto della sedimentazione avvenuta nei fondali dell’Oceano Tetide – è rappresentata l’orogenesi alpina (Pirenei, Cordigliera Cantabrica e Sistema Iberico), che ha corrugato quei depositi regalando catene montuose stupende come i Picos de Europa, con sistemi carsici eccezionali.
Sono presenti inoltre gli ingenti depositi sedimentari dei bacini cenozoici, che affiorano nei vasti altopiani centrali (mesetas) nei bacini del Tago, dell’Ebro e del Duero. Depositi di grande spessore la cui erosione regala splendidi paesaggi, con canyon, colline a tronco di cono ed affioramenti di gesso.
Non mancano poi i sedimenti più recenti, relativi al Quaternario, nei quali sono stati realizzati importantissimi ritrovamenti paleontologici. Basta citare quelli del giacimento di Atapuerca (Burgos), della grotta di Altamira (la Cappella Sistina della preistoria), la grotta del Sidròn (Asturie), e tantissimi altri giacimenti litici sparsi per la penisola.
La carta geologica della Penisola Iberica è quindi un importantissimo documento per conoscere il passato geologico del nostro continente, frutto di un grande lavoro di ricerca internazionale ispano-portoghese. La carta geologica in scala 1:1.000.000 può essere consultata e scaricata in PDF sulla pagina web dell’Instituto Geologico y Minero de España, a questo link.
Si consiglia di abbinare la sua lettura con il libro “Geologia de España”, pubblicato dalla Società Geologica spagnola e dall’IGME. Per chi conosce lo spagnolo e vuole avere un quadro approfondito della complessa geologia iberica, è certamente un libro da consultare.
Autore:
Lorenzo Pasqualini