È la più alta vetta delle Dolomiti, la Marmolada, raggiunge i 3.342 metri: “La Regina delle Dolomiti”. La sua cresta forma lo spartiacque tra le Regioni del Trentino ed il Veneto.
Il gruppo è compreso tra la Valle del Cordevole a nord ed ad est, la Valle del Biois e la Val San Pellegrino a sud e la Valle dell’Avisio a nord-ovest e copre un’area complessiva di circa 2.207 ettari.
Come massiccio comprende anche altre vette come il Collac-Buffaure, l’Ombretta-Ombrettola, i Monzoni-Vallaccia, la Catena della Cima Uomo e catene del Padòn e dell’Auta. Tra le cime più importanti vanno citate il Pizzo Serauta di 3.069 metri, il Gran Vernel alto 3.210 metri e il Piccolo Vernel di 3.098 metri, e punta Rocca che raggiunge quota 3.309 metri.
È chiamata: “La Regina delle Dolomiti”, per l’imponenza e la maestosità di questo massiccio e il suo ghiacciaio è forse, per estensione, l’unico vero ghiacciaio rimasto nelle Dolomiti.
Dal punto di vista geologico desta notevole interesse per il fatto che si trova al centro delle Dolomiti, per l’altezza della sua vetta e per la sua famosa parete sud, alta ben 600 metri.
Ma l’interesse principale è tutto per le caratteristiche di questo massiccio, ed in particolare per la singolarità della sua roccia chiamata “calcare della Marmolada”, che ne fa un esempio geologico e morfologico della complessità delle Dolomiti.
La caratteristica peculiare della Montagna della Marmolada è che la sua base è costituita da rocce di origine vulcanica di colore scuro, mentre la parte superiore le rocce sono sedimentarie, di colore chiaro, formate da calcare ma con poco magnesio.
Proprio questa caratteristica chimica, unita al fatto di possedere una spiccata varietà di forme delle rocce ed una bellezza paesaggistica particolare, hanno indotto l’UNESCO a inserire questo massiccio tra i siti Patrimonio Mondiale dell’Umanità.
Per questo le Dolomiti e il gruppo della Marmolada, sono considerate un connubio inscindibile, sono come un paradiso terrestre, un singolare, splendido fenomeno della natura. Sono più di una semplice roccia. In 270 milioni di anni, da spiagge e mari, si sono trasformate in roccia Dolomitica e che ha poi formato le attuali montagne.
Da quello che un tempo era un mare caldo e tropicale, situato però ad una latitudine più a sud di quanto non lo sia oggi, colmo di vita e solcato da calde correnti marine, si sono formate le montagne che conosciamo noi oggi.
I coralli hanno potuto vivere e moltiplicarsi nel coso del tempo in quello che fu un golfo chiamato Tetide. Quindi, come accade ancor oggi nelle barriere coralline dei mari tropicali, questi organismi costruirono delle enormi colonie e con l’apporto di altre rocce e col susseguirsi di eruzioni vulcaniche e terremoti che si sono alternati nel tempo, questi organismi si sono accumulati per uno spessore stimato in oltre duemila metri sopra una più arcaica piattaforma di roccia.
Nel corso di molti milioni di anni questo strato di roccia si è più volte rimodellato sotto la spinta dei fenomeni geologici, emergendo e sprofondando nel mare.
Circa 100 milioni di anni fa la piattaforma africana iniziò a spostarsi verso nord avvicinandosi a quella europea. Tra queste due enormi placche ne esistevano di più piccole come la placca Adriatica. Il movimento delle due grandi placche fu irregolare ma la placca Adriatica, tra i quaranta e cinquanta milioni di anni fa, sotto la spinta di enormi forze, si sollevò fino a formare la ben nota catena delle Alpi, facendo emergere così le attuali Dolomiti.
Nel corso di milioni di anni altri fenomeni naturali contribuirono a fare emergere le Dolomiti. Vento, pioggia, e periodi glaciali, hanno asportato gli strati di roccia più friabili modellando il paesaggio così come oggi noi lo possiamo vedere e lo apprezzare.
Vedere e apprezzare le Dolomiti e la sua Marmolada ti rimane per sempre.
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