Il geologo e la pianificazione urbanistica, dal modello geologico alla consapevolezza del paesaggio

Gli studi geologici di dettaglio e a scala comunale hanno un denominatore comune, il modello geologico del sottosuolo che riconosce la pericolosità geologica di un territorio.

Ma nell’ambito della pianificazione urbanistica, è sufficiente redigere carte e studi geologici per pianificare bene un territorio?

Occorre forse avere prima di tutto la consapevolezza, da parte di tutti, di com’è fatto il nostro territorio o il paesaggio che non osserviamo abbastanza?

 

Prima di costruire occorre sapere in primis ”dove costruire”.

Quando occorre scegliere dove costruire le nostre case, a livello comune si esegue una ”pianificazione urbanistica” attraverso i cosiddetti ”PIANI URBANISTICI” a scala comunale di cui fanno parte dettagliati studi geologici.

In tali studi, fondamentali sono non solo le carte geologiche ma soprattutto le carte chiamate della STABILITA’ (per esempio in Regione Campania) o carte della FRAGILITA’ (in regione Veneto), che hanno proprio lo scopo di capire quali sono le zone ”più sicure” e le ”meno sicure” per costruire le nostre case.

Dopo aver capito dove costruire occorre sapere anche ”come costruire” e gli studi geologici per la progettazione edilizia, ai sensi del DM 17.01.2018, sono anch’essi di fondamentale importanza e di supporto per i progettisti delle strutture.

In entrambi i casi (dove e come costruire) il geologo esegue una MODELLAZIONE GEOLOGICA!

La modellazione geologica consiste nella ricostruzione dei caratteri litologici, stratigrafici, strutturali, idrogeologici, geomorfologici, sismici di un area. In sostanza è una ricostruzione, più in generale, della pericolosità geologica del territorio.

Quindi, partendo da una completa ed esaustiva definizione del modello geologico a scala comunale, si riescono ad analizzare anche gli aspetti utili alla caratterizzazione di un sito puntuale.

In sostanza, è partendo da un ambito morfologico più esteso del territorio che si giunge alla definizione degli scenari della pericolosità geologica anche locali e puntuali di un’area.

Il modello geologico di riferimento è la ricostruzione della storia evolutiva di un’area di studio, dal momento della messa in posto delle formazioni geologiche, fino al momento dello studio.

Ricostruire un modello geologico significa soprattutto risalire ai ”georischi” a cui un area è stata e sarà sottoposta.

I georischi sono tutti quei rischi naturali a cui l’uomo è sottoposto da quando è andato a vivere in zone pericolose da sempre esistite.

La PIANIFICAZIONE URBANISTICA ha quindi il compito di programmare le scelte URBANISTICHE soprattutto a livello locale e comunale.

Gli architetti pianificatori, prima di fare le loro scelte sulle estensioni delle aree di ampliamento, tengono conto delle informazioni elaborate dal geologo.

Purtroppo, in passato, la mancanza di pianificazione territoriale ha portato alla elevata antropizzazione in luoghi pericolosi (vedi la città di Verona adagiata lungo il percorso del fiume Adige e la provincia di Napoli sviluppatasi alle falde del Vesuvio).

Ma come pianificare bene? Come sapere dove andare a espandere le nostre città? Studiando, appunto, i territori e andando a definire in essi AREE STABILI DA QUELLE INSTABILI SOTTO L’ASPETTO GEOLOGICO.

Variazioni geologiche a scala comunale sono molto frequenti, per questo è sempre necessario, dopo lo studio di massima a scala comunale, ESEGUIRE ANCHE STUDI GEOLOGICI PUNTUALI DI DETTAGLIO.

Spesso non si ricorda che frane e alluvioni ci sono sempre state nella storia della Terra, sono fenomeni naturali che aiutano la formazione delle pianure, che portano terreno fertile dalle montagne.

La trasformazione di questi fenomeni in CATASTROFI è, per la maggior parte dei casi, opera dell’uomo che, con le sue attività, ha alterato il delicato equilibrio naturale facendo sì che, in certe condizioni, i corsi d’acqua si possano trasformare in agenti distruttivi.

Il costruire case dove non si dovrebbe, l’abusivismo edilizio, il disboscamento, la cementificazione, la modifica del percorso dei fiumi, la loro copertura, la carenza di manutenzione, possono trasformare, in caso di piogge non solo eccezionali, un fenomeno naturale in una catastrofe.

Il Geologo è fondamentale per l’attività di Pianificazione in quanto ha una precisa conoscenza del territorio, ma questa conoscenza del territorio (o del paesaggio), fin dai primi anni di scuola, deve entrare anche nella cultura dei ragazzi. 

Oggi i ragazzi non sono abituati ad osservare il paesaggio e quindi non ne hanno la percezione. Questo li potrà rendere, da adulti, cittadini irresponsabili, cioè a non avere la consapevolezza dei rischi geologici.

Nelle scuole occorrerebbe insistere su una vera EDUCAZIONE AL PAESAGGIO!!! Il paesaggio è lo strumento per la formazione di cittadini responsabili.

’’Occorre imparare a vedere come presupposto dell’imparare ad agire’’, diceva Eugenio Turri, noto geografo, scrittore e viaggiatore italiano, scomparso nel 1998.

Avere un ottimo strumento urbanistico senza la conoscenza del paesaggio non servirà a nulla. Ma avere entrambi eviterà, in futuro, tante vittime.

 

IMMAGINE IN EVIDENZA: due turisti osservano il gruppo del Sella (gruppo delle Dolomiti), Foto di Antonio Toscano

 

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