Quando Musica e Geologia si incontrano

”Concerto Vesuviano – Jazz and Rock’ del 21 settembre 2019.

Leggi la nostra intervista al Dr. Antonio Menghini e guarda il video dell’evento.

di Ilaria Tomasi

Geologia e Musica: due mondi all’apparenza cosí diversi, ma che in fondo non sono poi così distanti tra loro.
Questo è quanto ci racconta il Dr. Antonio Menghini, geologo e geofisico responsabile del progetto E-Music (Musica Elettromagnetica).

Si è tenuto sabato 21 settembre, sulle pendici del Vesuvio, a quota 1000 mt, il “Concerto Vesuviano – Jazz and Rock”.
Questo evento ha visto coinvolti: la Città Metropolitana di Napoli, l’Ordine dei Geologi della Campania, l’Ente Parco Nazionale del Vesuvio, EMusic, Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), il Comune di Ercolano e i licei musicali della città metropolitana in un progetto scientifico musicale.

Abbiamo chiesto al Dr. Antonio Menghini, come è stato possibile dar voce al “canto” del Vesuvio.

Gentile Dr. Menghini, com’è nata l’idea di questi concerti “geologici”?

“Il progetto E-Music è nato con l’idea di avvicinare il pubblico (in particolar modo gli studenti) appassionato di scienza al mondo della musica (e viceversa), unendo questi due elementi. Durante i nostri concerti spieghiamo la strumentazione geofisica, il metodo elettromagnetico, come i segnali si propagano nel sottosuolo e con che tipo di andamento. Raccogliamo i dati in loco e trasformiamo poi gli impulsi elettromagnetici in una sequenza di note. Diventa quindi più facile far capire alle persone cose come la velocità di propagazione delle onde elettromagnetiche in funzione del tipo di roccia. È nata proprio da qui l’idea di mettere insieme le due cose.”

Come mai avete deciso di suonare proprio al Vesuvio?

“L’idea di suonare qua al Vesuvio è stata del Geologo Domenico Sessa, Consigliere dell’Ordine dei Geologi della Campania, che ha proposto a E-Music questa “scommessa”.
Intorno alle 17:00 di oggi pomeriggio abbiamo raccolto i dati: abbiamo quindi steso i cavi e fatto questo sondaggio elettromagnetico TEM (Transient EM). I dati raccolti li abbiamo poi scaricati ed elaborati ottenendo così il segnale del sottosuolo.
Il segnale ottenuto non è altro che un voltaggio che grazie ad un algoritmo, messo appunto da noi di E-Music, viene trasformato in frequenze udibili e quindi in note musicali. Queste note sono state consegnate seduta stante ai musicisti.
In questo caso avevamo a che fare con tutta una sequenza di lave e di scorie molto resistive, questo ha fatto sì che il segnale si attenuasse subito. Infatti abbiamo acquisito non più di 6 Gate (finestre di ricezione dello strumento), questo perché il segnale va talmente veloce e talmente in profondità che lo perdiamo. Quindi, le 6 note raccolte le abbiamo consegnate ai musicisti, ma dal momento che le note ottenute non erano abbastanza per impostare un intero concerto, abbiamo deciso di sfruttare un altro sondaggio, realizzato da INGV in un’altra zona del Vesuvio. L’acquisizione di questo sondaggio è risultata più interessante ed articolata e l’abbiamo poi suddivisa nei successivi tre momenti interpretati dalla band.”

C’è un motivo se sono stati scelti proprio questi strumenti? Se vi siete rivolti proprio a questa band?

“Ci siamo rivolti a questa band perché Marco Guidolotti – il band leader – collabora con noi ormai da diverso tempo, ed è stato uno dei musicisti che meglio ha compreso il nostro progetto.
Non tutti i musicisti sono disposti ad accettare questo tipo di sfida, magari sono affascinati dall’idea, ma poi non riescono a capire come inserirsi in questo discorso. Invece loro, un po’ perché sono jazzisti, un po’ forse perché più sensibili, sono riusciti ad inserirsi al meglio. È anche difficile trovare un gruppo che sia disposto ad improvvisare, molti preferirebbero provare prima ed andare così un po’ più sul sicuro, ecco.
Di per sé non ha grande importanza lo strumento che viene utilizzato, il quintetto ha questa formazione, ma potrebbe andare ugualmente bene una voce. Di per sé noi estraiamo delle note, che poi possono essere interpretate come si preferisce, con qualsiasi tipo di strumento, fermorestando che sarebbe opportuno mantenere quelle frequenze.
È per questo che quando propongo loro le note, fornisco loro anche la posizione nel pentagramma, perché c’è anche un discorso di ottave (note più acute e note più gravi) da rispettare. Inoltre suggerisco loro degli ambienti, delle intuizioni; ad esempio la nota del primo frammento del brano del Vesuvio è stata estratta dal flusso piroclastico che distrusse Pompei. Starà, poi, a chi interpreta dare un tono drammatico al brano musicale. Di volta in volta, ci sta anche da parte del geologo un input che può essere d’aiuto ad elaborare il brano.”

Prossimamente avete altre date?

“Domenica prossima, 29 settembre, suoneremo all’open day dell’INGV a Roma.
Nello stesso giorno io sarò in Colorado perché faremo un’estrazione sonora di 5 ore, con un sondaggio fatto dal Servizio Geologico Americano (USGS) sulle Montagne Rocciose del Colorado.
In quel caso prenderemo il transiente, acquisito da elicottero, e lo espenderemo di 500 mila volte. Un millisecondo di acquisizione – l’onda elettromagnetica va velocissima quindi va campionata nell’ordine di pochi microsecondi – equivale a mezzo secondo di musica.
Sarà possibile assistere: non solo saremo in trasmissione diretta in un teatro locale, ma saremo in diretta anche tramite un live stream su YouTube (tutti i riferimenti sono reperibili sul nostro sito: www.emusic.world ).
Quello in Colorado sarà un viaggio al rallentatore attraverso il suo sottosuolo, caratterizzato da successioni molto differenti tra loro. Ci sono delle formazioni glaciali, dei Sill granodioritici che testimoniano un’attività magmatica, fino ad arrivare al Giurassico con i dinosauri. Diventa così un modo divertente per far conoscere e capire alla gente la geologia del posto.
Durante la proiezione live su YouTube saranno presenti dei link per degli approfondimenti di diverse tematiche, ad esempio: come viene prodotta l’E-Music oppure la geologia del Colorado, etc.

Faremo poi una serie di concerto che vedranno coinvolti jazzisti di primo piano come Enrico Rava, che suonerà con noi a Soriano nel Cimino, e Francesco Cafiso, a Roma. Diciamo che piano piano, anche dal mondo della musica sta arrivando un riscontro positivo.”

GUARDA IL NOSTRO VIDEO (di Ilaria Tomasi)

 

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