Oggi ricade il 55° anniversario della tragedia del Vajont
La Valle del Vajont suscita emozioni, notevoli emozioni. Soprattutto stupore appena giungi alla diga e la guardi da vicino, una diga altissima, la settima più alta al mondo.

La diga del Vajont
Sicuramente il paesaggio, devastato e surreale, è del tutto diverso da come era prima della costruzione di quella ”imponente opera” che causò la grande frana. La diga è rimasta intatta, il paesaggio no.
Oggi ricade il 55° anniversario di quella che è stata ed è definita da tutti, la più grande tragedia umana. Alla tragedia umana io aggiungerei incuria umana e quella diga, rimasta intatta dopo l’enorme onda, è proprio questo, il monumento all’incuria umana.

La diga del Vajont, vista verso il basso dal coronamento, lato monte.
Un monumento, che il destino ci ha lasciato e che sul quale oggi occorre portarci figli, se siamo padri, studenti, se siamo insegnati, chiunque, se vogliamo non solo ricordare ma colpire le coscienze per sempre.

La diga del Vajont, studenti che attraversano il coronamento