Acqua: analisi e gestione, oggi un convegno a Catanzaro

I due fenomeni estremi, sempre più frequenti, causati dai cambiamenti climatici sono al centro del Convegno, organizzato dal Consiglio Nazionale dei Geologi e dall’Ordine dei Geologi della Regione Calabria, in collaborazione con la Regione Calabria che ha luogo oggi 17 novembre a Catanzaro

“Quest’anno all’escalation sempre maggiore di eventi idraulici e idrogeologici, cui assistiamo da tempo, si aggiunge il problema della siccità: due fenomeni estremi, ma correlati tra loro, che purtroppo sono sempre più frequenti. Noi geologi, che siamo gli studiosi della Terra e delle sue dinamiche, avevamo già lanciato l’allarme su queste emergenze”. Così il Presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi, Francesco Peduto, interviene nel corso del convegno nazionale “Acqua: analisi e gestione della risorsa tra siccità e alluvioni”, organizzato dal Consiglio Nazionale dei Geologi e dall’Ordine dei Geologi della Regione Calabria, in collaborazione con la Regione Calabria, che si tiene oggi presso la Cittadella Regionale di Catanzaro.

“Nel campo del dissesto idrogeologico – prosegue il Presidente CNG -, è necessario ricostruire una filiera delle competenze e delle responsabilità, e il quadro normativo di settore nel campo della difesa del suolo va reso coerente con gli obiettivi di una moderna politica di salvaguardia e di tutela del territorio, di gestione e convivenza con il rischio. Anche nel campo della tutela e sfruttamento della risorsa acqua vale lo stesso discorso, il numero di norme e di enti che intervengono nella gestione della risorsa idrica è enorme, con procedure farraginose e obsolete. Basti pensare che la legge principale che le regola è un R.D. del 1933, eppure alcune soluzioni ci sono già nei Piani di settore previsti dalle norme, dai Piani di Gestione a quelli di Tutela delle Acque. E poi, servono investimenti per eseguire studi e ricerche idriche nei serbatoi geologici e per l’ammodernamento delle reti, che mediamente sono un vero e proprio colabrodo con perdite a volte superiori al 50%. Avremmo dovuto cominciare prima ad affrontare seriamente queste problematiche, siamo ancora in tempo, ma se vogliamo che il futuro sia davvero roseo, azioni e provvedimenti concreti non sono più derogabili” – conclude Peduto.

Ad aprire i lavori è Alfonso Aliperta, Presidente dell’Ordine dei Geologi della Regione Calabria, che affronta il problema della siccità e delle alluvioni a livello territoriale. “La Calabria a causa delle proprie caratteristiche geologiche e morfologiche – afferma Aliperta – è una regione particolarmente afflitta da questi eventi estremi”. “Appare chiaro che, in merito alle politiche messe in campo ai vari livelli tanto è stato fatto ma molto resta da fare. A tal proposito, da tempo, l’Ordine dei Geologi della Calabria richiede la necessità di istituire dei presidi territoriali permanenti, costituiti da geologi e ingegneri idraulici adeguatamente formati, atti a monitorare il territorio, aggiornando continuamente i quadri conoscitivi e programmando gli interventi necessari per la messa in sicurezza che si può raggiungere solo attraverso una corretta conoscenza dei territori e attraverso una corretta pianificazione territoriale” spiega il geologo.

È il Presidente della Regione Calabria, Gerardo Mario Oliverio, a fare i saluti istituzionali. “Ritengo che sia necessaria, e non più procrastinabile in Italia, una riflessione e un’iniziativa per realizzare una strategia nazionale al fine di mettere il Paese nelle condizioni di fronteggiare un problema molto serio, determinato dai cambiamenti climatici, attraverso adeguate misure, rispondenti alle diverse condizioni territoriali” – dichiara il governatore -. In Calabria, abbiamo programmato 230 milioni di euro per frane e alluvioni, 80 milioni per erosione costiera e altri 26 milioni sempre per frane sui fondi nazionali e stiamo completando un accordo di programma per un valore di 220 milioni di euro. Sarà necessario, inoltre – sottolinea il Presidente della Regione Calabria – implementare lo stato conoscitivo del territorio, fondamentale per la gestione adattiva delle acque in risposta alle condizioni mutevoli del clima”.

“È necessario uscire dalla logica dell’emergenza per la mancanza di risorse idriche poiché l’intervento emergenziale rischia di portare al nulla”. È quanto dichiara Arcangelo Francesco Violo, segretario nazionale e coordinatore della Commissione Risorse idriche del Consiglio Nazionale dei Geologi: “Noi geologi proponiamo interventi strutturali e non strutturali sul territorio, valorizzazione e riorganizzazione delle strutture pubbliche, ma soprattutto prevenzione a tutto campo”. Per il geologo, le risposte concrete al problema della scarsità delle risorse idriche sono numerose e possono essere persino a basso costo. Innanzitutto, molte formazioni geologiche funzionano come immensi serbatoi naturali di acqua con regime poco influenzato da periodi di siccità. Conoscendo, gestendo, monitorando (e, in alcuni casi, ricaricando) questi serbatoi, possiamo disporre di un volano con cui far fronte alle emergenze. Inoltre è possibile ridurre l’impatto delle derivazioni di acque (soprattutto quelle più preziose come le acque sotterranee), infatti, ancora troppo spesso le opere di derivazione vengono eseguite senza le necessarie buone regole per preservare l’ambiente geologico o, addirittura, in maniera abusiva. Inoltre, si potrebbero adottare soluzioni su scala di bacino che mitighino i fenomeni alluvionali trasformando, dove possibile, gli eccessi in risorsa nei periodi di scarsità.

 

FONTE: comunicato stampa del CNG

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