Un forte terremoto, di magnitudo 7.1, ha colpito l’Alaska meridionale, Stati Uniti, alle 10:30:29 UTC di ieri 24 Gennaio.
L’U.S. Geological Survey ne ha localizzato l’epicentro a Pedro Bay, sulle sponde del Lago Iliamna, a circa 92 km dalla cittadina di Anchor City, e l’ipocentro a 127,8 km di profondità. Durato all’incirca 45 secondi, si è percepito anche ad Anchorage, la più grande città dell’Alaska (261 km di distanza dall’epicentro) snodo delle più importanti attività commerciali. Il National Tsunami Warning Center assicura che non c’è rischio di Tsunami associati al sisma. Nonostante sia stato avvertito distintamente in tutto l’Alaska ed in molte aree del Canada centro-occidentale, non sono stati registrati danni a cose e persone.
Questo genere di terremoti, con profondità tra i 70 e i 300 km, vengono definiti intermedi e sono strettamente connessi ai fenomeni di subduzione lungo margini convergenti. Notoriamente creano meno danni di terremoti di pari intensità più superficiali. Il terremoto avvenuto ieri è riconducibile alla subduzione della Placca del Pacifico al di sotto di quella Nordamericana. La placca Pacifica si muove in direzione nord-ovest rispetto al Nord America ad una velocità di 60 mm/anno ed inizia il suo sottoscorrimento in corrispondenza della Fossa delle Aleutine (400 km S/E rispetto a questo terremoto) confine geologico tra le due placche in questione.