Frana Schiucaz, i geologi: buon esempio di prevenzione, ma è necessario istituire il geologo di zona
“Il distacco e il successivo scivolamento a valle dei terreni a prevalente componente argillosa affioranti a monte della strada statale del Lamosano, in località Schiucaz, piccola frazione del comune di Pieve d’Alpago, nel bellunese, rappresenta soltanto una delle tante frane che interessano il territorio montano veneto, peraltro ben conosciute dai funzionari geologi regionali”. Questo il commento di Paolo Spagna, geologo veneto del Consiglio Nazionale dei Geologi in merito alla frana che sta preoccupando il bellunese.
“Per l’abitato di Schiucaz, in particolare, – spiega Spagna – è risultata determinante l’eccessiva quantità di acqua filtrata nelle marne argillose e nelle calcareniti tipiche di queste formazioni litologiche rimettendo in moto quei 6000 metri cubi di fango e detriti che già erano stati oggetto di attenzione in occasione del maltempo nello scorso ottobre. Ciò che resta da osservare, dopo che la frana continua ad avanzare portando all’evacuazione di tutti i 17 abitanti della piccola frazione di Schiucaz, è ancora una volta il fatto che la prevenzione va attuata anticipando la previsione dei fenomeni di dissesto idrogeologico e non intervenendo a posteriori, cioè quando il danno è fatto”.
Il Consigliere Nazionale si rivolge poi all’assessore regionale alla Protezione Civile, Gianpaolo Bottacin sottolineando il merito di aver attivato immediatamente la Protezione Civile Regionale per le azioni di primo soccorso, ma per gestire al meglio il territorio suggerisce due cose: “la prima, di anticipare i contenuti del decreto legge depositato in Parlamento che, tra le altre cose, prevede la costituzione di Servizi Geologici Regionali o il loro ripristino qualora fossero stati chiusi. E la seconda, di prevedere il presidio territoriale anche con l’istituzione del geologo di zona per un controllo puntuale del territorio. Così facendo si ridurrebbero i costi del ripristino edilizio dei fabbricati danneggiati dai fenomeni di dissesto, ma, cosa più importante, nel contempo si potrebbero attivare tutte quelle iniziative volte a salvaguardare le vite umane” conclude.
Belluno, 22 maggio 2019
FONTE: COMUNICATO STAMPA CONSIGLIO NAZIONALE DEI GEOLOGI
FONTE IMMAGINE IN EVIDENZA: VIGILI DEL FUOCO