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Questo è il sesto anno che viene pubblicato il periodico conoscere geologia.
Il giornale è stato portato avanti nonostante le immense difficoltà riscontrate in questo 2021 (ed anche nel 2020) per gli effetti, diretti ed indiretti della pandemia da COVID-19.
di Salvatore Candila
Sei anni: occorre una riflessione per questa data che sicuramente è importante e fondamentale per un giornale che ha come suo scopo primario la diffusione e la conoscenza di tutto ciò che ruota intorno alla geologia, all’ambiente di questo nostro disastrato pianeta.
Disastrato perché siamo noi, specie umana, che stiamo in tutti i modi plasmando, modificandolo secondo le nostre esigenze immediate.
Ci sono infatti numerosi segnali che ci devono far comprendere quanto è in pericolo l’equilibrio ambientale ed ecologico dell’intero pianeta. Basta solo VOLERLI capire!
Il 2021 è stato certamente un anno particolare.
Ci sono stati indubbi riconoscimenti in ambito scientifico, innanzi tutto, ma anche sportivo. Basti pensare al Premio Nobèl per la Fisica assegnato al prof. Giorgio Parisi, alle 109 medaglie olimpiche assegnate all’Italia nei Giochi Olimpici di Tokio 2020 (69 paralimpiche e 40 olimpiche), alla vincita del titolo di Campioni d’Europa di calcio.
La pandemia da Covid 19 ha ridotto la sua letale influenza grazie ai vaccini resisi disponibili dalla ricerca scientifica e farmacologica e la vita sociale ed economica ha ricominciato a scorrere quasi come vi eravamo abituati.
Nonostante ciò il Pianeta Terra ha continuato a dare i suoi segnali di insofferenza per le dissennate politiche ambientali dell’Homo Sapiens Sapiens.
Ma il Pianeta Terra obbedisce semplicemente alle leggi della Fisica che sono – appunto – universali, come ci insegnano già alle scuole medie.
La Terra non è quindi un pianeta “buono” o “cattivo”, a seconda dei nostri comportamenti: viceversa obbedisce – appunto – alle leggi della fisica: ad esempio, se immettiamo in atmosfera più CO2 di quanta il sistema ne può assorbire, la sua temperatura media sale, e viceversa.
Le conseguenze di questo aumento, anche di pochi gradi, possono essere catastrofiche per l’intera specie umana.
Le varie scuole di pensiero sembrano oramai confluire verso un’unica direzione: la riduzione della dipendenza dai combustibili fossili per la produzione di energia, di cui abbiamo comunque bisogno per la nostra vita quotidiana.
Ed ecco che vengono formulate varie proposte per indurre gli Stati ad intraprendere strade virtuose – ma costose – per invertire la tendenza perversa, o perlomeno ad arrestarla; molte però sono le ritrosie da parte dei governanti che giustificano ciò con le immediate necessità di sviluppo, tralasciando colpevolmente quelle dei nostri figli e nipoti.
Nel nostro giornale abbiamo cercato di riportare e dare conto degli eventi naturali ed antropici che a nostro parere possono influenzare la nostra vita o che comunque possono essere di interesse generale e di coloro che sono interessati alle Scienze della Terra.
Il nostro impegno è di continuare a farlo anche negli anni a venire, esprimendo a volte un parere sui fatti, ma sempre sforzandoci di essere il più obiettivi possibile.