Le dichiarazioni della direttrice esecutiva di Greenpeace International, Jennifer Morgan, in risposta alla pubblicazione dell’ultima bozza di accordo della COP26 di Glasgow
GLASGOW, Regno Unito, 13.11.2021
Queste le parole della direttrice esecutiva di Greenpeace International, Jennifer Morgan, in risposta alla pubblicazione dell’ultima bozza di accordo della COP26 di Glasgow:
«Il riferimento ai combustibili fossili, principali responsabili della crisi climatica, è ancora presente nel testo: è un debole compromesso, ma può rappresentare una svolta e dobbiamo lottare fino all’ultimo per rafforzarlo. La plenaria di oggi potrebbe costituire un momento decisivo. Ma una manciata di Paesi cerca ancora di eliminare dall’accordo il riferimento ai combustibili fossili e di diluire i piani di riduzione delle emissioni per costringere le nazioni a tornare al tavolo dei negoziati l’anno prossimo».
«La parte del testo che riguarda il carbone e i sussidi alle fonti fossili ora include un riferimento a una transizione equa che è molto apprezzata. -continua la direttrice esecutiva di Greenpeace International – L’industria dei combustibili fossili è avvertita: se cercheranno di stravolgere l’accordo dovranno rispondere ai giovani, alle comunità più esposte agli impatti dei cambiamenti climatici e, infine, alla storia. Oggi gli occhi del mondo sono puntati su Glasgow e le voci a cui dare più ascolto dovrebbero essere quelle delle nazioni che combattono per la propria sopravvivenza».
«I Paesi sviluppati, a partire dagli Stati Uniti, devono aumentare i finanziamenti a sostegno delle nazioni vulnerabili che hanno bisogno di più risorse per l’adattamento e per riparare le perdite che subiscono a causa degli impatti climatici. Il presidente Biden – conclude Jennifer Morgan – è ancora in tempo per inviare un segnale alla sua squadra a Glasgow, affinché non blocchi i finanziamenti pubblici che le nazioni più ricche dovrebbero destinare ai Paesi in via di sviluppo minacciati dal rapido aumento delle temperature».