Tappa padovana dello spettacolo ITALIA INTATTA di Mario Tozzi e Dario Vergassola, tratto dall’ultimo libro del divulgatore e geologo.
Divisa in due parti, con una lectio del Prof. Mario Tozzi, supportata da immagini a commento, la serata è stata seguita dalle interviste, anche ironiche, dell’attore e conduttore Dario Vergassola.
Tozzi: occorre ”smarrirsi nelle terre selvagge”…”dobbiamo trovare un rapporto con il territorio che non sia più mediato dalla cultura.”
Esiste ancora un’Italia Intatta? Tutti conosciamo le due facce della nostra ltalia, quella che ci invidia tutto il Mondo, quella archeologica e delle città d’arte, e quella più triste che in Europa vanta il primato del più alto consumo di suolo e dove l’inestimabile patrimonio naturale e culturale viene sfregiato e distrutto.
Sabato 22 cm, a Padova, nel corso del suo spettacolo diviso in due parti, il geologo e divulgatore scientifico Mario Tozzi ha dimostrato che un’ Italia intatta esiste!
Nella prima parte Tozzi, nel corso della sua lectio supportata da meravigliose immagini, ha spiegato il suo concetto di Italia Intatta iniziando il discorso parlando dei grandi scrittori del passato che quando giungevano in Italia (tranne uno ”sfortunato” Christian Andersen), erano sempre meravigliati.
Per esempio Johann Wolfgang von Goethe, dice Tozzi, ”alla fine del XVIII secolo giunse in un Italia molto arcaica ma felice. Quando racconta dei suoi viaggi in Italia, fermandosi in Veneto commentò il Brenta e osservò degli apparati preindustriali che lui avverte come una ‘stonatura’, rispetto al resto dell’Italia dove si conservavano delle plaghe. Ma queste si trovano ancora oggi?”
Cosa resta in Italia di ancora intatto? ”Non tanto” – prosegue il geologo – ”di intatto rimangono le cime delle montagne, i vulcani, che cambinano la loro morfologia e qualche zona interna delle Regioni”.
Ma cosa si intende per Italia intatta? secondo Tozzi è ”quell’Italia non toccata in maniera profonda dall’uomo”, ma anche quell’Italia ”tottaca dall’uomo in maniera mirabile, rimasta così”.
L’Italia Intatta persiste ancora in posti toccati dall’uomo, in posti come per esempio Matera, rimasta tutto sommato ”intatta”.
Tornando a Ghoete, Tozzi dice che lo scrittore già notò posti ”toccati” dall’uomo, infatti se la prese anche con le ville palladiane. Ma per sua fortuna già lui poteva scegliere le Dolomiti, come posto intatto, al suo tempo.
Ma perchè solo una parte di Italia si è conservata intatta? Tozzi fa l’esempio del caso particolare degli Astroni, il cratere dei Campi Flegrei, conservato grazie a un paradosso, in quanto riserva di caccia conservata intatta per questo.
Altra ragione per cui alcuni posti sono conservati quasi intatti è l’isolamento, come il caso dell’isola di Montecristo, non del tutto intatta in quanto su di essa esiste una villa. Quindi, come si vede, anche nelle piccole isole è difficile trovare posti intatti.
Il motivo che forse ha spinto a scrivere il suo libro Tozzi lo illustra parlando dell’Isola di Palmarola, per lui ”un luogo quasi intatto in cui la sera cessano i rumori portati dalla città ed entrano in campo un’altra serie di rumori che puoi scambiare, all’inizio, per silenzio, ma che in effetti sono i richiami di animali che gridano, tutto un mondo in cui non siamo abituati”.
”Smarrirsi nelle terre selvagge”, questo ci spinge a fare Tozzi.
”Dobbiamo trovare un rapporto con il territorio che non sia più mediato dalla cultura, come in Italia è sempre successo, ma direttamente alla radice nostra come Sapiens”, perchè, spiega Tozzi, ”il nostro è il Paese del paesaggio non della Natura, il paesaggio è la natura modificata dall’uomo”.
”Dobbiamo imparare a conoscere i posti intatti in Italia” – continua Tozzi – ”che sono la nostra radice più profonda”…”In questi posti di intatti ci sono anche altri viventi, non umani, come l’orso marsicano, che ci assomiglia tanto, le lontre e i lupi”.
Infine Tozzi si sofferma sulla città di Matera che la definisce ”una città intelligente, in cui l’uomo si insediò benissimo, un posto fresco, riparato, in cui l’acqua non è mai mancata, con case ad anfiteatro e con scale che conducono tutte ad un cortile, un posto quindi con un grande controllo sociale. A Matera contava incontrarsi, esisteva il senso del colletivo, della civitas”.
Ma qual’è il rischio di Matera oggi e degli altri posti che sono rimasti intatti? per Tozzi questi luoghi ”a un certo punto diventano luoghi solo per turisti, come adesso lo è Venezia”.
Un’Italia intatta quindi esiste e occorre semplicemente rallentare i ritmi frenetici della vita attuale per trovarla. Occorre imparare a conoscerla, è questo l’unico modo non solo per riappropriarsene ma per sentire la responsabilità e il dovere di conservarla. Occorre ”smarrirsi nelle terre selvagge”, detta alla Tozzi.
La seconda parte della serata l’attore e conduttore Dario Vergassola ha intervistato Tiziana Mazzucato (volontaria Legambiente Padova), Andrea Ragona (presidente di BusItalia), e Stefan Marchioro (Docente a contratto di Economia Applicata al Turismo Università di Padova).
Al termine dell’evento Tozzi ha salutato i presenti firmando autografi e dediche.
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