Conosceregeologia a Roma per la conferenza stampa organizzata dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia a un anno dalla sequenza sismica di Amatrice-Visso-Norcia e sul recente sisma dell’isola di Ischia.
“L’INGV ha voluto organizzare questa giornata perché è importante avere memoria di quello che è successo un anno fa, soprattutto per guardare al futuro”. Così il presidente dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Carlo Doglioni, ha aperto i lavori della giornata dedicata alla sequenza sismica di Amatrice-Visso-Norcia, iniziata il 24 agosto 2016.
Un incontro organizzato per i cittadini e la stampa al fine di presentare i risultati, che sono stati raggiunti ad un anno dal terremoto di Amatrice e all’impegno nel futuro che l’Istituto intende mantenere. Questi sono i temi principali trattati dagli esperti dell’Istituto durante la giornata, che si è dunque svolta con gli interventi di Maria Siclari (direttore generale INGV), Daniela Pantosti (direttore Struttura Terremoti dell’INGV), Salvatore Stramondo (direttore del Centro Nazionale Terremoti dell’INGV), Antonio Piersanti (sismologo dell’INGV) e Francesca Bianco (direttrice dell’Osservatorio vesuviano dell’INGV).
Nei 365 giorni che sono trascorsi sono state registrate circa 75.000 scosse, numeri simili al terremoto dell’Irpinia del 1980. Tutti i dati raccolti sono stati elaborati nell’ultimo anno e hanno permesso una dettagliata ricostruzione degli eventi e delle principali strutture sismiche, da quelle di Amatrice a quelle di Visso, Norcia e Montereale. Dal 24 agosto al 18 gennaio sono avvenuti 9 eventi di magnitudo maggiore o uguale a 5, mobilizzando e coinvolgendo oltre 6.000 chilometri cubi di crosta terrestre. Questi temi sono stati dettagliatamente trattati, anche con la proiezione di modelli e immagini, da Daniela Pantosti e Antonio Piersanti.
È stato mostrato come sia stato complesso l’evoluzione della sequenza sismica di Amatrice. I terremoti principali si sono susseguito con intervalli anche piuttosto lunghi, essendo avvenuti il 24 agosto 2016 , il 26 ottobre, il 30 ottobre e il 18 gennaio a Montereale. Nella conferenza stampa sono state descritte le principali strutture che hanno generato questi terremoti e i dati accelerometrici, gravimetrici e gps.
I sistemi di sorveglianza e i metodi di protezione civile che l’INGV applica sono stati invece descritti dal direttore del Centro Nazionale Terremoti dello stesso istituto, Salvatore Stramondo. I dati delle numerosissime stazioni sismiche sparse sul territorio nazionale sono trasmesse nella sala di monitoraggio sismico, sita presso la sede centrale dell’Istituto a Roma. Essa è presidiata costantemente dal personale, che in caso di emergenza consente una maggiore rapidità delle misure di sicurezza e l’attivazione di provvedimenti.
Infine Francesca Bianco, direttrice dell’Osservatorio Vesuviano, ha illustrato la dinamica del terremoto di Ischia del 21 agosto 2017. Un breve accenno sulla sua storia sismica e sulla rete di monitoraggio dell’isola di Ischia ha permesso di inquadrare meglio il recente terremoto nell’attività vulcanica dell’isola. Gli studi evidenziano una sismicità dell’area caratterizzata da pochi eventi e di lieve magnitudo, anche prima del terremoto del 21 agosto. Inoltre l’isola mostra una lieve subsidenza, più evidente nel settore meridionale e una stabilità nel sistema geotermico.