Alla vigilia dell’anteprima mondiale dell’evento Canto Flegreo – Ascoltiamo la Terra, abbiamo contattato
il geologo che trasforma i dati geofisici in note musicali.
In esclusiva ci spiega, nel dettaglio, in cosa consiste il suo progetto.
Siamo ormai alla vigilia dell’anteprima mondiale dell’evento dal titolo ”Canto Flegreo, Ascoltiamo la Terra”, l’evento durante il quale si potrà assistere alla fusione dell’arte delle musica con la scienza della Terra, il tutto in un luogo unico e suggestivo come il cratere della Solfatara di Pozzuoli.
Protagonisti della serata di domani , che inizierà alle 18.15, saranno il musicista Michele Villetti e il geologo geofisico Antonio Menghini che presenteranno il loro Progetto ”E-Mago”, il primo e unico spettacolo scientifico-musicale che consiste nell’estrarre note musicali e quindi suono dalla Terra, utilizzando delle tecniche geofisiche che solitamente i geologi eseguono per esplorare il sottosuolo ai fini di ricerca mineraria o idrica.
Per l’occasione abbiamo contattato il Dr. Antonio Menghini allo scopo di capire meglio in cosa consiste il Progetto E-Mago e, in esclusiva, il geologo ha concesso la seguente e interessante intervista di approfondimento a conosceregeologia.it.
Gentilissimo Dr. Menghini, come nasce l’idea di ‘’E-Mago’’?
“Lavorando alla elaborazione di misure Airborne EM (si tratta di un metodo di acquisizione geofisica da elicottero o da aereo) è scattata in me l’ immediata l’associazione tra flusso di dati registrati dal sistema e le note di un pentagramma. Mi sono quindi chiesto che sarebbe successo se avessimo sostituito ad ogni misura geofisica la corrispondente nota musicale”
Ci può spiegare come vengono ricavate le note dai segnali geofisici, in sostanza come si estrae il suono dalla Terra?
‘’La figura seguente mostra come viene registrato il segnale dal terreno. Si tratta di una curva di decadimento di voltaggio (il transiente). All’aumentare del tempo di acquisizione, aumenta la profondità di esplorazione.
In corrispondenza di ogni valore è stata riportata la corrispondente nota musicale, ricavata tramite un algoritmo che trasforma i valori di voltaggio in frequenze sonore.A destra è riportato il modello di resistività del sottosuolo, associato a questo segnale.
La cosa sorprendente è che si ottengono brani musicali molto complessi, più vicini alla musica jazz o classica contemporanea, ma che comunque hanno il pregio di definire immediatamente un’impronta musicale del sottosuolo: terreni più resistivi, come i calcari o le vulcaniti, producono suoni più gravi, mentre le rocce più conduttive, come un’argilla o uno scisto, producono suoni più acuti.
Possiamo quindi affermare che E-mago è un evento “site-specific” e che rappresenta una vera e propria evoluzione della “land-art”, in quanto riusciamo anche a captare la componente sonora del paesaggio.
I musicisti sono chiamati ad interagire attivamente con la colonna sonora naturale, improvvisando sul “mood” fornito dalla geologia locale. Per tale motivo cerchiamo spesso di coinvolgere i musicisti del luogo, essendo i migliori interpreti dei suoni della loro terra.’’
Da cosa è costituito un ‘’evento E-Mago?
‘’Un evento E-Mago è costituito da quattro componenti: da un sondaggio elettromagnetico, da una sonificazione dei dati geofisici (realizzata dal sottoscritto e da Stefano Pontani, musicista), da un’alimentazione elettrica tramite sistemi a pedale, dal concerto musicale in estemporanea, partendo dalla colonna sonora naturale (realizzato dal Michele Villetti Quartet e da musicisti di volta in volta differenti, nel caso del Canto Flegreo da Flavio Boltro).’’
Cosa caratterizza un evento E-Mago’’ e quali possono essere i suoi scopi?
‘’La caratteristica particolare di un evento E-Mago è la totale eco-sostenibilità, in quanto può essere riproposto anche in aree lontane da infrastrutture, quindi all’interno di boschi, parchi, riserve naturali. Può essere quindi utilizzato come strumento di valorizzazione di luoghi particolari, anche come denuncia ambientale (aree inquinate e degradate) o sociale-culturale (aree archeologiche o storiche abbandonate). Oppure può assumere valenza scientifica, didattica e creativa, avvicinando non solo la gente comune, ma anche studenti e ragazzi, alla comprensione dei fenomeni fisici, talora complessi, che sono alla base dello studio della Terra e dell’Ambiente. ‘’
Ha uno scopo, invece,‘’morale’’ la divulgazione del vostro progetto?
‘’Un’esperienza di questo tipo fa capire che per cogliere la bellezza che si può nascondere dietro alla natura, non occorre inseguire teorie esoteriche o improbabili mode passeggere: dietro alle complesse equazioni che regolano questi fenomeni, apparentemente aride e ostiche, si cela un mondo interessante ed inaspettato, fatto di suoni, vibrazioni, che possiamo estrarre tramite rigorose tecniche scientifiche.
C’è bisogno di più scienza e conoscenza, in quest’epoca che possiamo definire come “della credulità”, piuttosto che dell’informazione… è importante che le generazioni future apprezzino gli strumenti che possono essere messi a disposizione dalla ricerca scientifica, anche solo per puro divertimento o per semplice curiosità: per tale motivo il nostro progetto è rivolto anche alle scuole.’’
Perché E-Mago affascina?
‘’Perché finché non si realizza il sondaggio elettromagnetico, nessuno sa che sonorità possono uscire fuori. Infatti per i musicisti si tratta di una sfida, nella quale non conta più l’utilizzo degli schemi tradizionali, legati alla tonalità, alle scale, ma debbono essere in grado di adeguarsi alla colonna sonora fornita dal contesto geologico-naturale, facendo ricorso solo e unicamente alla propria sensibilità di musicista, interagendo con il luogo dell’evento, in pratica è un nuovo tipo di “land art” a tutti gli effetti. Ovviamente solo musicisti che abbiano esperienza con il free jazz o con la musica totalmente improvvisata sono in grado di rapportarsi con questo tipo di esperienza.’’
A questo punto non ci resta che aspettare a domani alle ore 18.15 quando, finalmente, ascolteremo i suoni della Terra flegrea.
Al Team E-Mago appartengono anche:
Leonardo Vietri – relazione con i media, addetto stampa
Riccardo Scorsino – tecnico del suono, fonico, tecnico sistema pedali
Edoardo De Santis – musicista, management
Matteo Pelorosso – acquisizione dati geofisici
Stefano Floris – acquisizione dati geofisici
Giuila Selvaggini – fotografa e film maker