I vulcani sono di certo l’aspetto più appariscente del vulcanismo, un fenomeno strettamente collegato all’interno della Terra ed alla fusione delle rocce ad altissima profondità. Tratteremo il complesso fenomeno del vulcanismo con una serie di articoli e ne spiegheremo la natura ed i rischi ad esso connessi.
I vulcani sono fratture che permettono la risalita in superficie di materiale roccioso fuso, mescolato a gas e vapori. Questo materiale è il magma che, una volta raggiunta la crosta terrestre, con l’abbassamento delle temperature, si raffredda e solidifica rapidamente. Dopo l’eruzione, il magma prende il nome di lava che, solidificandosi, andrà a costruire un poco alla volta l’edificio vulcanico.
I vulcani si accrescono o attorno ad una bocca centrale, il cratere, creando strutture simili a quelle di vulcani famosi come il Vesuvio, l’Etna,etc. oppure lungo fessure come avviene in Islanda (vulcani lineari).
La tipologia di edificio vulcanico ci da indicazioni ben precise sulla composizione dei magmi e sulla natura del vulcano stesso. Ad ogni tipo di magma (esistono magmi più fluidi ed altri più viscosi, a seconda del chimismo), si associa un diverso genere di vulcanismo. A magmi più fluidi, cosiddetti basaltici, è legato un vulcanismo di tipo effusivo ( la lava eruttata fluisce sulla superficie topografica senza episodi esplosivi), mentre a quelli più viscosi, un vulcanismo esplosivo. La particolare natura di un magma dipende strettamente dalla sua zona di formazione;
Nelle foto seguenti si possono osservare i basalti irlandesi, tipici prodotti del vulcanismo effusivo legato alle dorsali oceaniche; in particolare , nella foto 3, sono immortalati basalti colonnari, formazione derivante dal raffreddamento di colate laviche durante il loro movimento, che genera fratture perpendicolari e parallele al fronte della colata; il raffreddamento separa la lava in colonne a base quadrata o esagonale.
(vedi la nostra fotogallery sull’Islanda)
La distribuzione dei vulcani sulla Terra non è casuale e dipende dalla zona di provenienza del magma dall’interno della Terra; i vulcani si possono localizzare geograficamente:
- lungo le dorsali oceaniche (margini divergenti di placca); qui si concentra la maggior parte dei fenomeni vulcanici, quasi esclusivamente sommersi (solo in alcuni casi questo tipo di vulcanismo è riuscito a manifestarsi in superficie, come ad esempio in Islanda dove la dorsale medio-atlantica emerge per 500 km). Dalle dorsali fluiscono enormi quantità di magma fluido basaltico (vulcanismo effusivo) direttamente dal mantello; quando esso raggiunge la superficie, trovandosi sott’acqua, raffredda rapidamente e si formano le conosciute pillow lava o lave a cuscino;
- lungo alcuni margini continentali o catene di isole (margini convergenti di placca); i più grandi vulcani emersi con tipica forma a cono si sono sviluppati lungo margini che fiancheggiano le fosse abissali o zone di subduzione; lungo questi margini si sviluppa un tipo di vulcanismo esplosivo perchè alimentato da un magma molto ricco in silice (andesitico), dunque molto viscoso, che intrappola cosi i gas che danno la forza propulsiva alle esplosioni. Le condizioni per generare questo tipo di magma si trovano proprio nelle zone di subduzione, dove la crosta continentale (molto acida) fonde e risale in superficie.
Nella foto seguente, il cratere del Somma – Vesuvio, tipico vulcano di margine convergente a carattere esplosivo.
- in corrispondenza di punti caldi (HOT SPOTS), ovvero punti posti all’interno delle placche, dunque o in pieno oceano o all’interno di un continente, in cui vi è una risalita di magma fluido direttamente dal mantello.
Ad ogni vulcanismo e ad ogni zona, quindi, si associano diversi tipi di vulcani. Nei prossimi articoli verranno descritte le varie tipologie di edifici vulcanici e l’attività eruttiva a loro associata.
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